Dal primo Giugno nel Tempio di San Francesco all’Immacolata di Boccetta è iniziata la tradizionale Tredicina in onore di Sant’Antonio di Padova. I festeggiamenti al celebre Santo francescano culmineranno il 13 Giugno con la processione che muoverà dal Tempio di Viale Boccetta alle ore 17.00 percorrendo le vie Longo, San Giovanni di Malta, Mons. D’Arrigo, piazza San Vincenzo, Concezione, Boccetta, Fratelli Bandiera.
Al rientro intorno alle ore 20.00 S. E. Rev.ma Mons. Calogero La Piana Arcivescovo di Messina presiderà la Santa Messa.
Quella dell’antico Rione Boccetta è la più antica processione dedicata in città a Sant’Antonio. Il convento di San Francesco all’Immacolata di viale Boccetta nel 1221 ospitò, infatti, il Santo per qualche mese prima che S. Antonio ripartisse verso Assisi.
Al soggiorno messinese del taumaturgo Santo di Padova è legata la realizzazione di un pozzo, che ancora oggi si conserva nel giardino del Convento, e una mattonella macchiata da alcune goccie di sangue cadute mentre il Santo si flagellava, recuperata miracolosamente dopo il terremoto del 1908 da Sant’Annibale Maria Di Francia.
La Città dello Stretto da sempre nutre una particolare devozione ad Antonio da Padova, uno dei santi più conosciuti e venerati dalla Cristianità.
Questo stretto legame ha origine quando nel 1221 si trovò a passare proprio da Messina. Era partito dal Portogallo per andare a predicare in Africa ma provvidenzialmente fece naufragio approdando a Capo Milazzo, dove ancora oggi si trova una chiesetta all’interno di una grotta.
Da Milazzo decise di raggiungere San Francesco ad Assisi. Così passato da Messina trascorse un breve periodo nell’antico Convento francescano di Boccetta nella zona in cui sorgerà nel 1254 l’attuale grande Tempio.
Nella storica Chiesa, ancora oggi retta dai Frati Minori Conventuali, è esposta alla pubblica venerazione la famosa mattonella macchiata dal sangue del celebre Santo.
Questa preziosa reliquia ricorda un miracolo che compì Antonio. Si narra che il Santo miracolosamente fece scavare un pozzo al centro del chiostro del Convento ma successivamente fu ampiamente rimproverato dal Superiore. Antonio fece penitenza flagellandosi ed una mattonella della sua cella si macchiò in modo indelebile del suo sangue.
LETIZIA SALVO