MESSINA – Dopo l’attacco della Lega, il prorettore Antonio Saitta scrive alla rettrice di UniMe Giovanna Spatari e divulga la lettera. Eccola di seguito. In sostanza scrive Saitta: “Non posso rinunciare alla mia libertà di pensiero e qualora il mio impegno professionale e civile dovesse arrecare danno al nostro Ateneo, sento il dovere di mettere a disposizione il mio incarico di prorettore”. Qual è la critica della Lega? Poiché il costituzionalista agisce da giurista, per la Regione Sardegna, contro l’autonomia differenziata e s’impegna contro il ponte, “fa politica pur essendo prorettore”. Contro la grande opera sia come esponente del Partito democratico, sia come legale di alcuni espropriandi.
Ora la palla passa al professore che spiega: “Data la risonanza dalla nota diffusa ieri dalla “Lega per Salvini premier della Sicilia”, mi sembra necessario rendere pubblica la lettera inviata stamattina alla Magnifica Rettrice.
Messina, 31 agosto 2024
Ch.ma Prof.ssa
Giovanna Spatari
Magnifica Rettrice
Dell’Università degli Studi di Messina
Piazza S. Pugliatti
98122 Messina
Magnifica Rettrice, carissima Giovanna,
come Ti è noto, con una nota non sottoscritta, diffusa ieri dalla “Lega per Salvini premier della Sicilia” e ripresa oggi con grande evidenza dagli organi di informazione locali, viene posta in dubbio l’opportunità della mia permanenza nel ruolo di Pro-rettore con delega all’organizzazione amministrativa del nostro Ateneo in ragione delle iniziative professionali da me patrocinate in difesa della Regione Sardegna, impugnando dinanzi alla Corte costituzionale la Legge n. 86 del 2024 sulla c.d. “Autonomia differenziata” e in difesa dei cittadini soggetti ad espropriazione delle loro abitazioni per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. A tali ragioni se ne aggiungerebbero altre determinate dal mio noto e risalente impegno politico e da non meglio definite ipotesi di conflitto di interessi professionali e che, a giudizio degli autori della nota, nuocerebbero alla “rigorosa terzietà che dovrebbe appartenere all’istituzione”.
Ritengo di aver esercitato il mandato di Pro-rettore sempre e soltanto nell’interesse dell’Ateneo e di aver tenuto distinti, come anche in passato, il ruolo istituzionale che mi hai assegnato dalle mie idee e dalla professione forense che ho sempre esercitato nel rispetto della legge e delle regole di deontologia. Quanto al mio impegno politico diretto, sono da tempo dimissionario da ogni carica attiva e già da moltissimi mesi prima della nomina a Pro-rettore mi sono astenuto da qualsivoglia intervento pubblico.
Premesso quanto sopra, ritengo di non poter rinunciare alla libertà di pensiero e di azione propria di ogni cittadino, di ogni professionista e di ogni studioso e al contempo di dover tutelare l’istituzione alla quale appartengo e alla quale, come sai, dedico il mio pieno impegno: così sono stato educato dalla mia Famiglia e dai miei Maestri.
Proprio per questo, qualora il mio impegno professionale e civile dovesse arrecare danno al nostro Ateneo, sento il dovere mettere a Tua disposizione il mio incarico di Pro-rettore perché tu possa assumere ogni determinazione nell’interesse della nostra Istituzione, e così continuare, senza subire attacchi di tal fatta, nell’opera di guida che hai condotto in questi mesi con grande competenza, determinazione, autorevolezza ed efficacia e che continuerò a sostenere con piena convinzione.
Un caro saluto.
Antonio Saitta