C’è tensione, a fine gara, tra le file dell’Andria, tanto che il tecnico Favarin sceglie di non venire in sala stampa e c’è solo il direttore sportivo Pietro Doronzo. Il motivo è presto detto: i pugliesi ritengono che non ci fosse il rigore dell’1-1 (in effetti è dubbio) e neanche il fuorigioco dell’1-2 annullato (invece è nettissimo). “Dobbiamo ancora vedere le immagini – esordisce il ds dell’Andria – ma dalla panchina è sembrato che l’arbitro ci abbia penalizzati. Anche l’espulsione di Onescu, alla fine, mi pare esagerata e ci penalizza soprattutto in vista della prossima partita, perché sarà ovviamente squalificato. Potevamo anche perdere, il Messina ha fatto una buona partita, ma alcuni episodi ci hanno danneggiato. La nostra squadra paga le pressioni legate ai risultati negativi di inizio stagione ma possiamo giocarcela con tutte e abbiamo margini di crescita. Oggi abbiamo approcciato benissimo, volevamo vincere nonostante affrontassimo una squadra in forma. Il Messina ha fatto una grande impressione ma questo ingigantisce i nostri meriti, con un po’ di cinismo potevamo chiudere la gara. Non era facile giocare su un campo che si fa fatica a definire tale, questo fa onore alle due squadre che invece l’hanno fatto. Noi abbiamo giocato tre partite in una settimana, di cui una di 120 minuti con la difesa titolare, ora dovremo affrontare il Matera, ma nelle partite difficili di solito facciamo bene”.
Gli episodi arbitrali sono chiaramente visti in modo diverso in casa Messina e mister Lucarelli si sofferma soprattutto sulla prima mezz’ora, che definisce “regalata”, in cui l’Andria ha dominato. “Sapevamo che le loro caratteristiche ci avrebbero messo in difficoltà, purtroppo non abbiamo lavorato da squadra. Soprattutto gli attaccanti, che altre volte ho elogiato, non ci hanno dato l’aiuto che serviva, si difendeva in 8 invece che in 11 e siamo andati in inferiorità. Se non giochiamo al 100 % facciamo fatica. In avanti, ci sono stati errori sotto porta ma abbiamo fatto la miglior partita offensiva da quando sono arrivato, però non vuol dire che dobbiamo scoprirci, ci sono state una serie di disattenzioni in fase difensiva che mi hanno fatto incazzare. In Italia sembra che dopo una serie di risultati positivi si debba per forza perdere, io non sono d’accordo, il mio spirito è britannico, ho sempre fame. L’Andria arrivava troppo facilmente nella nostra area, recuperavano subito palla perché è mancato lo spirito operaio che finora ci ha fatto fare i risultati. Col 3-4-3 è andata meglio e, alla fine, dobbiamo pure essere contenti perché si rischiava di perdere. Quand’ho visto che rischiavamo ho pensato che era meglio allungare la serie positiva”.
La partita è stata divertente, con continui capovolgimenti di fronte, e due squadre che hanno tentato di vincere fino all’ultimo. “Sarà stata divertente per uno spettatore terzo – dice Lucarelli -, io non mi sono divertito affatto perché abbiamo scoperto il fianco alle ripartenze e perché quando si creano le occasioni bisogna segnare. Ma sbagliare sotto porta ci può stare, ciò che più mi dà fastidio è la prima mezz’ora, c’erano già stati dei pericoli e si doveva accendere l’allarme rosso. Nelle ultime partite non avevamo concesso tiri in porta, invece nella prima mezz’ora sembrava che potessero segnarci ad ogni verticalizzazione. Sapete quanto temevo l’Andria ma non al punto tale da crearci tutti questi pericoli, abbiamo letto male tante situazioni, eravamo lunghi, sfilacciati e spaccati in due. Hanno trovato trame senza fatica. Siamo nella bassa classifica e, fin quando ci saremo, bisogna essere umili, deve servire da monito”.
Un cenno, infine, sulle cattive condizioni del campo. “E’ un problema ma non deve diventare una scusante. Le fasce sono le zone più praticabili e sono anche quelle in cui abbiamo più sofferto, senza trovare la superiorità fin quando non siamo passati al 3-4-3, e infatti il rigore lo abbiamo ottenuto con gli esterni alti. Abbiamo dato per scontato che loro erano stanchi per la Coppa Italia ma anche noi, la settimana scorsa, abbiamo fatto bene contro il Matera dopo la fatica infrasettimanale”.
E’ più rammaricato per non aver vinto, invece, Giulio Grifoni: “La partita era stata preparata bene, purtroppo siamo entrati in campo senza la testa giusta e in mezz’ora rischiavamo di essere sotto di due gol. E’ pure vero che nell’altro quarto d’ora del primo tempo potevamo persino ribaltare il risultato. Siamo partiti malissimo ma siamo stati bravi a rifarci. Forse abbiamo peccato di presunzione, loro hanno fatto il gioco che abbiamo fatto noi nelle scorse partite”.
Da quand’è arrivato, Grifoni è sempre stato schierato da titolare e ha sfornato prestazioni positive. Ci si chiede come mai fosse svincolato. “Avevo chiesto la rescissione al Prato e c’erano stati dei problemi, poi quando mi ha chiamato Lucarelli non ci ho pensato un secondo. Finora è andata bene, il mister mi ha dato fiducia e siamo convinti che questa squadra può fare cose positive”.
Una giornata forse più impegnativa del previsto per il portiere Alessandro Berardi, che si è ben disimpegnato. “Quando non si riesce a vincere è meglio non perdere, anche per continuare la striscia utile. Abbiamo reagito bene ma dobbiamo capire quali sono stati i nostri errori. Entrambe le squadre erano lunghe e hanno avuto tante occasioni. Potevamo vincerla ma loro sono una squadra tosta. Il mio collega Poluzzi è stato reattivo su Pozzebon, bravo ad aspettare fino all’ultimo e a non andare giù. In quel momento ha salvato il risultato, se avessimo pareggiato lì forse le cose sarebbero cambiate”. Se il campo è un problema per tutti giocatori, figurarsi in particolare per i portieri: “E’ un dramma – conclude Berardi – è difficile calciare la palla che rimbalza davanti, si rischia, anche se non deve essere un alibi”.
(Marco Ipsale)