C’era la possibilità di andare a +7 dalla zona play out e addirittura a -2 dalla zona play off. Ma il Messina non è riuscito ad andare oltre il pari interno contro l’Akragas, che pure era passato in vantaggio. “Per come si era messa sono contento – dice mister Cristiano Lucarelli -. L’Akragas si difende sempre bene con tanti uomini davanti alla porta ed è difficile trovare varchi, lo sapevamo. Se avessimo sbloccato la partita noi probabilmente sarebbe andata in modo diverso ma va bene lo stesso perché abbiamo mantenuto il vantaggio in classifica e c’è una giornata in meno alla fine. E’ stato il solito Messina, un buon approccio alla partita, la squadra era motivata ma era difficile sfondare quel fortino. Quando siamo riusciti a passare sugli esterni e andare al cross abbiamo patito l’assenza di Anastasi perché Madonia è un altro tipo di giocatore. Già con Plasmati è andata meglio, il suo lavoro comincia a dare frutti e potrà essere ancora più utile, vista l’assenza di Anastasi”.
Ma cos’è successo ad Anastasi? “Ha una frattura scomposta alla mano e oggi è stato operato. Starà fermo per almeno 25 giorni, speriamo di riaverlo alla penultima contro il Cosenza.
La partita si è accesa nella ripresa. “A fine primo tempo – prosegue Lucarelli – ho detto ai ragazzi di non sorprendersi se avessimo subìto gol, ed è successo dopo 40 secondi, perché l’Akragas ha fatto diverse partite così. Ho chiesto di continuare a restare ordinati in campo, avevo anche pensato di fare un cambio più offensivo ma ho preferito non rischiare di subire il secondo gol e continuare a puntare sul possesso palla e l’aggiramento dei loro esterni difensivi. Abbiamo provato a vincere senza fare conti, anche perché ci saranno i punti di penalizzazione e dobbiamo prepararci al peggio. Ora dobbiamo cercare di fare risultato a Fondi, giocoforza ci giocheremo la salvezza fino all’ultima giornata”.
Lucarelli ha ringraziato i tifosi perché hanno dedicato uno striscione a sua mamma, che non è in buone condizioni di salute. “Mi hanno commosso, tra noi si è instaurato un rapporto molto solido, ma non mi aspettavo un pensiero personale così. Li ringrazio pubblicamente, spesso gli ultras vengono attaccati per cose brutte, è giusto riconoscere quando fanno cose belle”.
Il tecnico livornese, infine, si lascia andare ad uno sfogo sugli arbitraggi. “Non siamo fortunati – conclude -. A Coverciano i designatori ci dicono che gli arbitri devono favorire il bel gioco, ditemi voi… Ha permesso di tutto e di più, ho cercato di calmare i miei giocatori ma è difficile, gli avversari erano in continuazione a terra per niente e ci restavano per un minuto”.
Sulla stessa linea anche l’attaccante Gianvito Plasmati: “L’Akragas è stato bravo a non farci più giocare, ha perso solo tempo e l’arbitro gliel’ha permesso. Negli ultimi 20 minuti, se ne saranno giocati 5. Ci tenevamo alla vittoria, ce l’abbiamo messa tutta, la squadra ha qualità, se avessimo vinto avremmo messo una seria ipoteca sulla salvezza diretta, purtroppo ci toccherà soffrire fino alla fine. Comunque, discorso penalizzazione, a parte, non dobbiamo guardare gli altri perché sono loro a dover inseguire”. E’ tornato in campo dopo aver giocato solo pochi minuti contro il Catania: “Sono aggregato alla squadra da pochi giorni, la mia condizione cresce ma è ancora presto per valutarla”.
Dopo l’esperienza dello scorso anno, tornava a Messina mister Lello Di Napoli. “Sono contento per il punto, meno per la prestazione – dice -. Soprattutto nella ripresa abbiamo giocato pochissimo a calcio, dovevamo fare di più in ripartenza ma il punto era troppo importante sia per la classifica sia per il morale. A gennaio la squadra è stata ringiovanita, questi ragazzi mi sorprendono in positivo sempre di più”.
Un salto indietro, infine, proprio alla scorsa stagione. “Sono stato onorato di sedere in una panchina gloriosa come quella del Messina e ho avuto la fortuna di allenatore giocatori forti. Oggi c’è una proprietà importante, con Proto e Manfredi, io purtroppo mi sono ritrovato nel periodo sbagliato e sono stato anche bersagliato dalla moglie di un dirigente. Comunque quell’esperienza mi ha fatto crescere e sono grato alla città. Oggi ero emozionato, ma il mio presente è l’Akragas e il Messina può contare su un grande allenatore come Lucarelli”.
(Marco Ipsale)