E’ stato espulso all’86’, dopo aver protestato in modo veemente per la mancata concessione di un rigore su un fallo di mano di Musacci. La rabbia di Andrea Tedesco, allenatore della Casertana, non è sbollita neanche nel dopo partita e la lettura della gara è singolare. “Abbiamo avuto il pallino del gioco per tutta la partita, poi non siamo stati cattivi e decisi nel finalizzare. Complimenti al Messina e al loro allenatore che ha dato alla squadra agonismo, ma credo che la Casertana abbia fatto di più, regalando anche i due gol. Nel secondo tempo sono stati antisportivi, si è giocato solo 20 minuti perché erano sempre a terra e alla fine non ci hanno dato un rigore netto. Poi mi sono arrabbiato perché un giocatore del Messina mi ha dato pure del coglione”.
La Casertana ha sempre giocato col 4-3-3, oggi invece è scesa in campo col 3-4-1-2. “Volevamo sorprenderli ma non ci siamo riusciti – conclude Tedesco – e abbiamo preso due gol. Poi ci sta anche di rischiare il 3-0 perché eravamo tutti proiettati in avanti per recuperare”.
In realtà la sorpresa iniziale per il Messina c’è stata, pur se non ha avuto effetti in campo. “Abbiamo preparato la partita sul loro 4-3-3 – dice mister Cristiano Lucarelli -, poi, una volta vista la loro formazione, abbiamo capto che c’era qualcosa di diverso e, prima di uscire per il riscaldamento, ci siamo rimessi alla lavagna per ridisegnare alcuni aspetti tattici. C’era Carlini trequartista, allora abbiamo scelto di far giocare i loro centrali, anche perché noi non avevamo centravanti di riferimento, e di provare a riconquistare palla e attaccare gli spazi, come ha fatto la Reggina domenica scorsa a Caserta”.
Poi Lucarelli risponde anche alle accuse di antisportività: “Ognuno difende i propri interessi e ha massima attenzione per la propria squadra. Mi pare, però, che il campo abbia detto che le occasioni sono state molto di più nostre, non c’è ombra di dubbio sulla vittoria. Abbiamo fallito più volte il 3-0, dominando il primo tempo, poi nella ripresa abbiamo subìto, ma era normale, e comunque senza tiri in porta”.
Ma cos’è cambiato nel Messina di Lucarelli? “Uno dei migliori allenatori che ho avuto, Carlo Mazzone, diceva che per i giocatori sono importanti le caratteristiche tecniche ma anche l’aspetto mentale. Ho pensato che si doveva lavorare su questo perché, quando sono arrivato, c’era aria di depressione e poca autostima. La tensione era alta anche prima della partita con la Vibonese, tant’è che ho stemperato dicendo che, nella peggiore delle ipotesi, sarebbe arrivata una sconfitta, niente di più. Oggi, per 46 minuti e 30 secondi, la squadra è stata spensierata, attaccava la profondità e ha fatto male alla Casertana. Mi sono divertito, si faceva filtro a partire da Madonia, poi si era propositivi e feroci nel riconquistare la palla, infatti molte occasioni sono nate così. Mi sono arrabbiato, invece, perché più volte abbiamo sbagliato il 3-0, dovevamo chiudere la partita. Quel maledetto gol ci ha un po’ sconfortato ma ho spronato i ragazzi e lasciato tre punte in campo. Poi c’è stata tanta sofferenza ma non ho contato palle nitide della Casertana e anzi abbiamo sfiorato il 3-1. Se continueremo così, anche con l’aiuto dei nostri tifosi che oggi ci sono stati vicini, sarà difficile per tutti fare risultato a Messina”.
Spronato dalle domande, Lucarelli si sofferma sui singoli: “Grifoni mi è piaciuto tanto, si è inserito bene, sembrava fosse da sempre nella squadra. Fisicamente non poteva essere al meglio ma è molto duttile, tanto che l’ho impiegato prima da terzino destro e poi da esterno sinistro di centrocampo. Madonia è un valore aggiunto, è quello che ha le caratteristiche migliori per giocare davanti al centro, perché sa attirare su di sé i centrali avversari e liberare i nostri esterni. Ho avuto una bella risposta anche da chi è subentrato, sono contento perché è importante fare squadra. Mancini può fare il ruolo di mezzala, da lui mi aspetto inserimenti e gol, poi ha anche cambiato posizione a partita in corso, ha grande esperienza e deve solo trovare la condizione. Milinkovic è un grande talento che ha bisogno di spazi e può far male agli avversari, ma deve anche dare una mano in fase difensiva. Ogni giocatore è fatto a modo suo, lui ha un carattere particolare ma, da quando sono arrivato, si è reso disponibile e mi chiede consigli. Speravo facesse gol, lo meritava, magari ci riuscirà a Taranto”.
Nei primi due anni in giallorosso, uno in serie A e uno in serie B, non era mai andato a segno. “Il Messina mi ha dato l’occasione di entrare nel calcio che conta – prosegue – e non ho avuto dubbi a scegliere nell’ultimo giorno di calciomercato. Ho faticato per riprendermi dall’infortunio, finalmente mi tolgo una soddisfazione. Speriamo che i tifosi siano dalla nostra parte perché in casa possiamo costruire il nostro campionato”.
Ma perché il Messina ha offerto pessime prestazioni nelle ultime tre giornate e oggi, invece, sembrava un’altra squadra? “Quello che davamo non bastava – risponde Rea –. Siamo buoni giocatori, la classifica non rispecchiava i valori. Mister Lucarelli non ha avuto la bacchetta magica, ha lavorato tanto sulla testa e ho visto che tutti ci aiutavamo, a partire da Milinkovic e Ferri che, se è il caso, facevano anche i terzini. Voglio, però, salutare i mister Marra e Buonocore e fare loro un in bocca al lupo. Hanno pagato per i nostri errori”.
(Marco Ipsale)