Qualcuno lo chiama il comandante e, in questo momento, mai soprannome è più appropriato. Il Messina è nave in tempesta, che resta a galla per miracolo, lì lì per affondare, con qualche speranza remota che arrivi qualcuno a rimettere l’imbarcazione in sesto. “Se la nave dovesse affondare – dice mister Cristiano Lucarelli – io sarò l’ultimo ad abbandonarla, ma spero non accada mai e mi impegnerò per tenerla a galla più possibile”. Lo aveva anticipato già qualche giorno fa con un tweet: “Decidere se essere Schettino oppure Edward Smith per me non è difficile”, aveva scritto.
“Sarebbe facile dimettersi ora – prosegue -, probabilmente allenatori più bravi di me oggi lo avrebbero fatto, ma io vado sempre controcorrente e non mi sento di farlo, per l’affetto che nutro nei confronti dei giocatori, della città e dei tifosi, penalizzerei loro, siamo tutti vittime di questa situazione difficilissima. Insieme al mio staff, crediamo che lavorare in queste condizioni tremende ci possa solo fare crescere e maturare”.
Domani l’incontro con la cordata di imprenditori calabresi che dovrebbe rilevare la società, ma Lucarelli non si aspetta niente. “Sono disilluso – afferma -. Io comunque resterò a prescindere da cosa succederà e, insieme a Leonardo, cercheremo di portare qui qualche giocatore. Se poi la situazione societaria si dovesse sbloccare, tanto meglio. In ogni caso proveremo a fare comunque qualcosa d’importante fino al termine della stagione. Spero che tutto si sistemi anche perché benomale noi e la squadra abbiamo ricevuto gli stipendi regolarmente, ma non così chi lavora nell’ombra e voglio tutelare anche loro”.
Dopo la doverosa analisi della situazione societaria si passa alla partita. “I complimenti vanno tutti i ragazzi – continua Lucarelli – perché, nonostante tutti i problemi che conosciamo, hanno fatto una partita eccezionale. Siamo scesi in campo senza 6 titolari, con 4 ragazzini in panchina, con 3 giocatori in partenza (Pozzebon, Akrapovic e Saitta, ndr) e con Nardini non al meglio della condizione, tant’è che non era partito dall’inizio e poi è dovuto entrare per l’infortunio di Capua. Ci siamo allenati solo da martedì, poco e non benissimo, alla fine c’è stato un calo fisico notevole ma dovuto a questi problemi. Durante la lunga sosta non abbiamo avuto nessun rinforzo e non abbiamo risolto il problema del campo degli allenamenti. Se si considera che affrontavamo una delle squadre più forti del campionato, allora si può parlare di partita storica”.
L’allenatore della Juve Stabia, Gaetano Fontana, alla vigilia aveva detto di temere la gara. “Purtroppo ho avuto ragione – dice ora -. Mi è capitato diverse volte in carriera di trovarmi in situazioni societarie difficili o di affrontare squadre così e spesso è venuto fuori lo spirito di combattimento, perché si gioca senza l’ansia del risultato. Se non vinci è comprensibile, se vinci sei un eroe. Dopo il gol è aumentata la loro cattiveria agonistica e noi non siamo stati bravi a sfruttare le occasioni create, soprattutto nella ripresa. Ma la sconfitta non sposta i nostri programmi, non abbandoniamo il sogno del primo posto e lavoriamo per migliorare partita dopo partita”.
(Marco Ipsale)