Un gol, un assist, altre belle giocate, qualche occasione sprecata. Manuel David Milinkovic è sempre croce e delizia del Messina, delizia il più delle volte, come oggi. “Col Melfi si è sbagliato l’approccio per troppa ansia – dice -. Ne abbiamo parlato col presidente e col mister e le prestazioni successive sono state buone, sia a Lecce sia oggi. Anastasi davanti ci aiuta tanto, prende palla quasi sempre lui e mi libera gli spazi. Oggi non potevamo sbagliare, si è visto dai primi minuti, quando giochiamo così diventa difficile per qualunque avversario in Lega Pro. Ho creduto sempre alla salvezza, sin da quando sono rimasto a Messina dopo il calciomercato di gennaio. La squadra è forte, se non è più su in classifica è solo perché ci sono stati un sacco di problemi. Ma nel ritorno le cose sono cambiate, con una società seria sin dall’inizio sarebbe stato totalmente diverso”.
Delusione in casa Cosenza, le motivazioni non erano così alte come quelle del Messina. Il tecnico Stefano De Angelis ha optato inizialmente per un inedito 3-4-3. “La mia squadra può adottare più soluzioni tattiche – dice -, forse è stata la scelta sbagliata ma siamo mancati più sotto l’aspetto mentale perché abbiamo preso gol subito a squadra schierata e poi in contropiede. Nella ripresa il Messina si è difeso bene e non siamo riusciti a sfondare il loro muro”.
Sulla stessa linea il centrocampista Giorgio Capece: “Non credo sia stato un problema di modulo ma delle nostre disattenzioni. Milinkovic ci ha messo in difficoltà e, nel primo tempo, non siamo riusciti a fare bene. Nella ripresa si è vista un’altra squadra ma loro erano tutti dietro ed era difficile trovare spazi”.
(Marco Ipsale)