Messina – Era stato fissato per giovedì pomeriggio ma è slittato alla prossima settimana l’interrogatorio della direttrice generale dell’ospedale Papardo Catena Di Blasi, convocata in Procura nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al sequestro delle due sale operatorie di chirurgia per criticità igieniche e sanitarie. La dg, accompagnata dagli avvocati Giovanni Mannuccia e Nunzio Rosso, andrà al faccia a faccia coi magistrati che conducono le indagini per chiarire alcuni aspetti tecnici e gestionali della vicenda.
C’è un’altra novità. Il prossimo 2 dicembre ci sarà un nuovo “blitz” degli investigatori all’ospedale Papardo. Dopo i primi rilievi della Scientifica e il sequestro disposto dal giudice, infatti, i magistrati Anna Maria Arena, Alice Parialó e l’aggiunto Vito Di Giorgio hanno ritenuto necessario effettuare nuovi esami direttamente nelle sale dell’ospedale, che saranno effettuate dai consulenti scientifici che hanno già analizzato parte dei campioni prelevati nei precedenti accertamenti tecnici ripetibili.
Al di là delle criticità rilevate nelle due sale operatorie sequestrate e nel corridoio di collegamento di Cardiochirurgia, infatti, adesso il punto da approfondire riguarda il collegamento diretto tra i risultati degli esami sui campioni già prelevati le cinque morti avvenute tra agosto e ottobre dopo gli interventi, che si sospettano collegati alla situazione rilevata coi primi esami.
Al momento l’indagine conta sei indagati: insieme alla Di Blasi sono stati avvisati il direttore sanitario Paolo Cardia, il direttore amministrativo Vincenzo Manzi, il primario di Cardiochirurgia Francesco Patanè, la direttrice della Rianimazione Maria Chiara Zucchetti e il responsabile di Terapia Intensiva post operatoria Silvio Tommasini. Sono assistiti dagli avvocati Salvatore Papa, Carmelo Vinci, Salvatore Silvestro e Giuseppe Ventura Spagnolo.