La sicurezza stradale e i livelli di attenzione durante la guida. Questo il tema al centro di una conferenza organizzata dall’Istituto Nautico Caio Duilio, che si è svolta ieri nel Salone degli Specchi di palazzo dei Leoni.
Il rischio più frequente che si presenta durante la guida di un veicolo é quello di distrarsi. Tra le cause principali, attualmente, rientra anche l’uso sconsiderato del cellulare o, come lo definisce la professoressa di diritto dell'Istituto Caio Duilio, Rosamaria Serraino, il disturbo della "telefonite acuta". Chiamate, messaggi, nuove tecnologie e applicazioni rappresentano uno degli strumenti principali di distrazione, in particolare durante la guida del veicolo.
Con l'intento di far crescere un profondo senso di responsabilitá collettivo, la docente di diritto ha guidato i ragazzi della scuola in un percorso formativo interessante che proprio stamane é volto al termine.
Ció che é emerso dalla conferenza é un profilo ben delineato relativo al disturbo dell'attenzione durante la guida.
A prendere la parola, anche il professore del Dipartimento Neuroscienze del Policlinico Universitario di Messina, Giuseppe Mento, in relazione al tema "attenzione e modernitá". Illustrando i meccanismi neuro-fisiologici connessi all'attenzione, il professore Mento ci spiega: "L'attenzione é una funzione cerebrale. In questa modernitá in cui vi é un eccesso di immagini e informazioni, il cervello viene messo a dura prova per svolgere in maniera adeguata vari compiti. L'attenzione quindi é molto compromessa; non soltanto per la guida di autoveicoli ma anche nell'ambito generale l'attenzione é un aspetto relazionale con lo spazio che ci circonda con il mondo. Siamo meno attenti".
Altri interventi da parte del dirigente dell'istituto, Maria Schiró, degli ispettori Angelo Muscará e Giuseppe Tomasello e del dott. Emilio Velletri. A credere nel progetto anche il commissario Angelo Zullo e il comandante della polizia municipale, Calogero Ferlisi.
Come bene ha sottolineato la professoressa Serraino, l'incontro purtroppo però non può essere considerato un modo per ovviare ai problemi. L'obiettivo é dunque quello di formare una generazione piú consapevole e piú responsabile, che non agisca per paura di eventuali sanzioni, ma che comprenda davvero la portata del rischio. La regola normativa, in questo senso, non basta. E’ bene svegliare le coscienze e mostrarci attenti di fronte questo tipo di tematiche che mirano alla tutela della salute e che alle volte, purtroppo, causano incidenti piuttosto gravi. La prudenza, in questi casi, non è mai troppa.
(Silvia Mondì)