Il candidato sindaco del centro sinistra ha illustrato oggi i suoi progetti per ridisignare l'intero sistema rifiuti. L'obiettivo da raggiungere è la strategia Rifiuti Zero, il primo passo dovrà essere la raccolta porta a porta, ma anche riduzione dei consumi e risoluzione del problema discarica.
Le continue emergenze in cui con cadenza ormai regolare piomba la città sono il chiaro segnale che il sistema di gestione dei rifiuti va smantellato e ricostruito. Né è certo il candidato sindaco del centrosinistra Felice Calabrò che oggi ha riservato il suo “Ora basta” alle montagne di immondizia che accolgono i turisti che sbarcano a Messina, alla discarica di Mazzarrà che chiude i cancelli ogni volta che il vento soffia un po’ più forte, ai soldi che non bastano mai e che mandano in tilt fornitori e servizio, all’impossibilità di poter fare vera programmazione perché non si sa mai cosa accadrà di settimana in settimana. I rifiuti entrano a pieno titolo tra le priorità di Calabrò che punta a portare la città a fare un salto culturale attraverso la propaganda, l’educazione dei più piccoli, perché la soluzione per cambiare registro c’è. L’obiettivo da raggiungere è naturalmente la differenziata attraverso la strategia Rifiuti Zero il primo passo però dovrà essere la raccolta porta a porta. Calabrò ricorda che in città un esperimento di questo tipo è stato già fatto nel Piano di Zona Santa Lucia Sopra Contesse dove in poche settimane tutti erano riusciti ad acquisire il metodo del porta a porta riuscendo a ottenere risultati più che positivi. “Dunque, come ha funzionato lì non vedo perché non dovrebbe valere lo stesso anche nel resto della città” dice il candidato che ammette un aumento iniziale dei costi per un sistema porta a porta ma che poi porterà grande risparmio sui costi del trasporto in discarica considerate le tre R che dovranno diventare pane quotidiano per ogni cittadino: Riduzione, Riuso e Riciclo. E quando parla di ridurre i consumi pensa ad un’altra sua proposta che aveva portato in consiglio comunale: il controllo delle fontane pubbliche per garantire ai cittadini acqua potabile perché “io sono per l’acqua san rubinetto” dice riprendendo una famosa marca.
Tornando ai rifiuti Calabrò si ispira ad un modello già sperimentato in un’altra città italiana per certi versi molto simile a Messina. “Il sindaco di Salerno è riuscito in sei mesi a passare dal 3% di raccolta differenziata al 50% e dopo quattro anni è stata superata la soglia del 70%. Lo ha fatto in diverse fasi ma soprattutto grazie alla collaborazione di tutti, cittadini, imprese, commercianti, studenti, istituzioni. La “strategia rifiuti zero” è bellissima ed è un possibile traguardo finale ma noi dobbiamo comprendere che non può raggiungersi un simile risultato subito”. Dunque per questo servirà la raccolta porta a porta che nel progetto di Calabrò deve procedere per circoscrizioni ma senza ritardi né eccezioni. “In tempi brevi pensiamo di poter raggiungere gli stessi risultati di Salerno, ridurre a monte i rifiuti, anche attraverso i “consumi intelligenti”, avviare la raccolta porta e porta fino alle più alte percentuali possibili e procedere contemporaneamente alla realizzazione degli impianti. Salerno in pochi anni è diventata un modello citato anche dall’Unione Europea, non ho dubbi che anche noi potremo fare altrettanto”. Nel frattempo si procederà con tutti gli altri passi: potenziare le isole ecologiche sia come numero che come siti, realizzare un sito di trasferenza per gestire i flussi e realizzare gli impianti di biostabilizzazione e compostaggio. “Non dimentichiamo che l’impianto di Pace ad esempio è stato bloccato negli anni scorsi dalla precedente amministrazione. Dobbiamo riprendere quel progetto e verificare l’iter raggiunto”. Al sito di Pace se ne potrebbe affiancare un altro e chiudere definitivamente con i viaggi in discarica che costano circa 10 milioni di euro l’anno. Ma tutto, sottolinea con forza Calabrò, sarà discusso e valutato con la gente, nessuno si vedrà costruire una discarica sulla testa. Altro nodo, ma giuridico, è quello che in questo momento vede in contrapposizione Ato3 e Messinambiente, entrambe dipendenti dal Comune ed entrambe in liquidazione. Per l’Ato si dovrà attendere la costituzione delle nuove SRR, l’importante sarà tutelare posti di lavoro e riuscire a programmare con serietà e serenità.
Sul fronte Palazzo Zanca ancora una volta non le manda a dire al Commissario Croce che anche sul dissesto ha scaricato gran parte delle responsabilità sul Consiglio Comunale, colpevole di aver bocciato il contratto di servizio dell’Amam su cui si basava buona parte del piano di riequilibrio. Calabrò difende l’operato del Consiglio che fin dall’inizio era stato dubbioso su questo punto e che subito aveva chiaramente affermato che non si sarebbe espresso senza i pareri dei revisori dei conti e del Collegio di difesa. Avuti quei pareri restava ben poco da fare per il Consiglio. Ma Calabrò promette che se sarà lui il sindaco di Messina farà di tutto per evitare il dissesto approntando subito un nuovo piano di rientro.
(Francesca Stornante)
MIII….. davvero rivoluzionario…… e magari il trasporto pubblico integrato…. ma per i miracoli si stanno ancora attrezzando.
A dover rispondere si potrebbe farlo alla Mara Maionchi:”Bene bravo ma per me è no!”
Punto primo: dopo tutte quelle belle parole, che sia il sig. Calabrò o il sig Garofalo dell’altro articolo o qualunque altro candidato, ancora non si è sentito come avrebbero pensato di fare cassa visto che non ci sono più “mancu l’occhi pi cianciri” prima di avviare le riprese di questi bellissimi film a cui “Blade Runner” gli fa una pippa.
Punto secondo: mi è capitato di vedere i messaggi elettorali in Tv , “belli”, ma quello che mi spara è sapere che questo signore ha accettato “tranquillamente” la candidatura di certi “vecchi” politicanti che saltando di palo in frasca cercano di stare sulla cresta dell’onda.
Complimenti per aver copiato in “toto” il programma portato avanti da anni dal Movimento 5 stelle messina!
ma poi il pd non è presente da decenni a Messina e si accorge ora di questa possibilità? siamo realisti vi prego
In tante chiacchiere inutili che fatto sin qui finalmente ha aggiunto un principio di proposta su cose da fare, peccato che non abbia aggiunto le fonti finanziarie e cosa faranno gli operatori ecologici ed i loro diretti superiori. In quale vecchia piazza di Messina (Muricello, Castronovo o Casa Pia) andranno a giocare a carte?
Quanti di noi fanno la raccolta differenziata?
Sono un paio d’anni che la faccio : vetro, carta, plastica, etc.
Ad oggi non si può ancora differenziare tutto perchè non siamo del tutto pronti( raccolta di rifiuti organici) ma dipende moltissimo da noi cittadini.
Quanto meno il candidato sindaco non è un “vecchio” politicante, ma un politico giovane con la necessaria competenza.
Il fine ultimo è amministrare la città, farlo bene.
Persone oneste,libere,competenti, capaci.
Desidero essere amministrato da persone che abbiano queste caratteristiche.
Non mi interessa, come primo aspetto, che qualcuno ne approfitti e cambi casacca per proprio tornaconto : è successo in passato e succederà in futuro.
Anche a me da fastidio, ma se penso che la città sarà guidata da una persona pulita, onesta, capace,libera e competente, il resto passa in secondo piano.
Calabrò punta a copiare il programma del movimento 5 stelle.
almeno copia qualcosa di giusto.
Chi come me ha a cuore Messina ha ascoltato programmi e progetti di tutti i candidati Sindaco e questo è letteralmente la copia del Movimento 5 Stelle, solo che dalla gruppo della candidata Saija ho sentito più concretezza e fattibilità. Per non parlare del programma Servizi Sociali del Sign. Calabrò solo parole vuote. E ci si continua a chiedere ma lei Sig. Calabrò dove è stato quando i suoi colleghi hanno amministrato la città.
Il Sig. Calabrò sarà pure una persona onesta non ho dubbi…ma no si può dire che sia libero…è figlio di una vecchia amministrazione che ha collassato Messina. Io faccio la raccolta differenziata e di buona volonta la porto all’eco recycling e al compostaggio.e ha perfettamente ragione a dire che abbiamo bisogno di tempo..ma bisogna pur iniziare a pensare che i rifiuti sono una risorsa e non un semplice scarto.
Parlano di rinnovamento !!! Non siete voi che avete governato sino ad oggi in citta’?
si è svegliato adesso, dopo 10 anni di politica, ma le tasse altissime che paghiamo dove finiscono??
CALABRO’ non sa come il sindaco ALBERTINI si impose, nella civilissima Milano, negli anni della sua sindacatura, ai milanesi riottosi, nella stragrande maggioranza, a fare la raccolta differenziata, lo fece con la FORZA. Differenziare non è un fatto culturale, ma organizzativo, a cominciare dalle modifiche al regolamento edilizio, per destinare in ogni condominio, pubblico o privato, gli spazi adatti, poi gli accordi con i consorzi pronti a ricevere i prodotti della differenziata, infine tutto il sistema delle risorse strumentali per raccogliere e poi selezionare. ALBERTINI predispose un piano industriale e regolamentare, lo attuò multando a destra e a manca, fu odiato per questo, altro che cultura della raccolta differenziata. Dopo la forza usò la cultura, partendo dalle scuole materne, con progetti mirati all’educazione civica dei futuri cittadini, ma usò la forza con i genitori. CALABRO’ non sa di cosa parla e sconosce le esperienze di città paragonabili alla nostra.
Più che raccolta porta a porta e in considerazione del fatto che dal 18 Giugno 2013 entra in vigore il nuovo regolamento di gestione condominiale, forse sarebbe più incentivante una raccolta differenziata “condominiale”, magari fornendo indicazioni e mezzi necessari per farlo.
Le Circoscrizioni potrebbero essere il primo tassello di interlocuzioni con gli amministratori di condominio e i centri di raccolta e magari per qualcuno potrebbe diventare anche una fonte di, sepur piccola, fonte di guadagno.
pandorino, è un politico giovane con –10 anni di consiglio comunale—. Poi mi domando a che serva fare la raccolta differenziata se poi tutto è buttato in uniche discariche??
IZZIO e MARIEDIT..
complimenti per avere entrambi centrato l’obiettivo che è stato oggetto di un incontro alla provincia di Confabitare con tutti i candidati a Sindaco. Per la soluzione rifiuti si parte dalle realtà condominiali e poi dal regolamento edilizio sino allo Statuto Comunale. Tanti scrivono e fanno polemica pochi danno contributo di idee e di stimolo al dibattito pubblico. Bravi davvero!