Santi Formica è deputato all’Ars da ormai cinque legislature. Durante la sua carriera politica, nella valle del Mela sono stati istituiti il SIN e l’AERCA, e il tema del risanamento ambientale è balzato agli onori della cronaca; nonostante questo, nessun risultato concreto è stato ottenuto, e l’esasperazione della popolazione è andata progressivamente aumentando. Adesso, l’istituzione della Commissione parlamentare d’indagine riporta il tema ambientale al centro dell’agenda politica; e tuttavia, si tratta in buona parte della stessa politica che, per 15 anni, è stata incapace di ottenere risultati concreti. Ne abbiamo parlato con il presidente della Commissione, nonché promotore della mozione che ha portato alla sua istituzione.
“Il problema è semplice” – spiega Formica – “risanamento e bonifiche richiedono soldi, che nessun privato vuole mettere. Si invoca allora l’intervento dello Stato, che però si è rivelato inefficace e dispersivo. La Commissione avrà dunque lo scopo di valutare ciò che si è fatto, ed eventuali omissioni; saranno poi le valutazioni degli esperti a indicarci la direzione utile per mettere in pratica il percorso di risanamento di cui la valle del Mela ha bisogno”.
Inevitabile, in questo contesto, è una riflessione sulla riconversione della centrale Edipower di San Filippo del Mela a CSS: “L’impianto va chiuso, perché con il nuovo elettrodotto non ha più alcuna ragion d’essere. Il progetto di riconversione serve soprattutto a evitare il risanamento, incamerando inoltre i contributi previsti per l’energia rinnovabile (circa 80 milioni di euro). Le ecoballe che A2A sfrutterà per ricavare CSS sono infatti equiparate dal decreto Clini a rifiuti differenziati, che l’azienda smaltisce in un “circolo virtuoso”. Così, verranno bruciati nel nostro territorio i rifiuti provenienti da tutta Italia, compromettendo ulteriormente gli equilibri del territorio”.
Ma come agirà la Commissione? “Anzitutto, analizzeremo tutti gli atti e i finanziamenti riguardanti progetti di bonifica e risanamento, alla ricerca di eventuali responsabilità e omissioni. Successivamente, consulteremo degli esperti per capire quali sono gli interventi realizzabili concretamente, e come metterli in pratica in maniera incisiva; infine, andremo sul territorio a parlare con istituzioni e associazioni ambientaliste, discutendo le indicazioni che avremo appreso. Ho grande fiducia nei membri della Commissione; sapremo fare un ottimo lavoro”.
Giovanni Passalacqua