Da circa tre anni il presidio 118 di Castanea è stato chiuso. La struttura che lo ospitava non era più agibile, l’ambulanza che stazionava lì è stata trasferita al Mandalari e l’estrema zona collinare nord della città è rimasta totalmente scoperta. Un serio problema socio-sanitario che in inverno riguarda circa 9 mila persone che si triplicano durante la bella stagione. Una questione che in questi anni ha visto in prima linea i consiglieri comunali Rita La Paglia e Francesco Pagano che hanno lavorato duramente per riuscire a trovare un’alternativa per restituire il presidio 118 a tutti i villaggi da Castanea a Salice, passando per le Masse, Spartà e tutta la zona rivierasca. Oggi hanno illustrato il lavoro svolto in conferenza stampa, con il supporto dei colleghi Pippo Trischitta e Fabrizio Sottile, hanno preparato una delibera di indirizzo che porteranno in consiglio comunale e che ha già trovato l’ampia condivisione di molti consiglieri, chiederanno al sindaco di individuare una struttura idonea per ripristinare la postazione Seus 118.
“Vogliamo affrontare e risolvere il problema. La postazione di Castanea riusciva ad effettuare 900 servizi l’anno e il sindaco non può ignorare le richieste di un intero territorio che non si sente tutelata” ha esordito il consigliere Pagano.
“Purtroppo presi dai problemi economici ci si è dimenticati di questa vicenda che mette a rischio la salute pubblica. I cittadini non sono garantiti rispetto allo standard del livello di assistenza sanitaria di emergenza previsto dalla legge che prevede un massimo di 20 minuti per il soccorso sanitario nelle zone extra urbane. Un criterio che non viene rispettato” ha aggiunto la consigliera La Paglia che ha anche ripercorso le tappe del lavoro svolto in questi anni con il collega Pagano. “Dopo la chiusura del presidio a Castanea, avevamo indicato all’amministrazione come probabile nuova sede del presidio la ex scuola elementare di Spartà, una soluzione temporanea che però avrebbe risposto immediatamente alle esigenze del quartiere. Erano stati fatti dei sopralluoghi e delle riunioni, l’Asp aveva dato il suo consenso, ma la giunta Accorinti decise di destinare quella ex scuola a deposito. Oggi ci ritroviamo ancora nella stessa situazione ma il problema va risolto perché l’ambulanza c’è non può rimanere parcheggiata”.
Anche Trischitta e Sottile hanno sottolineato l’esigenza di un presidio in quella zona per abbattere i tempi di intervento. Sottile soprattutto, vista la professione medica, ha messo in evidenza quanto sia fondamentale il tempo quando si tratta di ictus e problemi che possono causare danni irreversibili al cervello. Ogni minuto che passa può essere vitale, ecco dunque perché un’ambulanza in quella zona è di importanza primaria. Cantali ha invece messo l’accento sull’incapacità politica e amministrativa di affrontare il problema, visto che basterebbe anche solo una stanza per risolvere temporaneamente il disagio.
Insieme ai consiglieri anche il vicepresidente del VI quartiere Maurizio Mangraviti che ha raccontato il lavoro svolto parallelamente anche dal consiglio di circoscrizione: “Durante l’ultima seduta straordinaria dedicata a questo problema abbiamo incontrato i responsabili di Asp e Seus che hanno evidenziato che il punto strategico resta Castanea. Invito tutti a impegnarsi per rimettere in condizioni quella sede e nel frattempo individuare una sistemazione alternativa che potrebbe essere ricavata nella scuola elementare-media”. C’era anche il consigliere della VI circoscrizione Gianni Celi che chiede al sindaco Accorinti di non ignorare le esigenze di una popolazione che non vuole sentirsi di serie B: “Castanea dista 12 km dal centro città, ma pare che per il sindaco siano 1200. All’ultima riunione non ha neanche avvisato che non sarebbe venuto”.
Francesca Stornante