Nella peggiore delle ipotesi arriveranno a Messina 33 milioni di euro, nella migliore delle ipotesi ne arriveranno 40 milioni, cioè la totalità delle somme confluite nel “Fondo di rotazione destinato ad interventi straordinari per i comuni in condizioni di pre-dissesto”, varato dal Governo Crocetta.
All’indomani della conferma che le risorse regionali ci sono e sono state iscritte in apposito capitolo del bilancio regionale, l’assessore regionale al ramo, Luca Bianchi dichiara: «La Regione ha rispettato gli impegni assunti, basta con lo scetticismo». Il decreto firmato dal dirigente degli enti Locali Luciano Calandra mette infatti nero su bianco le promesse fatte e segna un passo in avanti nell’iter avviato dalla Regione per aiutare i comuni in difficoltà.
In questo momento, in virtù dei requisiti stabiliti dalla normativa regionale (adesione al fondo di rotazione nazionale e sforamento del patto di stabilità nel biennio 2010-2011), gli enti che possono accedere al salva-comuni regionale sono, oltre a Messina, anche Monreale, Belmonte, Mezzagno e Caccamo. La ripartizione delle somme avverrà solo quando si saprà con certezza chi avrà accesso al fondo nazionale, con l’approvazione del piano pluriennale di riequilibrio. «Non appena avremo l’ok dal Ministero, erogheremo le somme», assicura l’assessore Bianchi .
Una rassicurazione importante ma non sufficiente per il ragioniere generale di Palazzo Zanca, Ferdinando Coglitore, che quei 40 milioni li ha già inclusi – su precisa indicazione del commissario straordinario Luigi Croce- nel bilancio di previsione 2012, a copertura di spese già sostenute, e che su quei 40 milioni di euro fa affidamento per non sforare il patto di stabilità 2012, che dovrà essere certificato entro il 31marzo.
A Palazzo Zanca, si teme che, per incassare i fondi regionali, i tempi si dilatino troppo, essendo le somme vincolate all’approvazione del piano pluriennale da parte del Governo nazionale, con il placet della Corte dei Conti. Lo scetticismo di cui parla l’assessore Bianchi, dunque, non è ancora superato e al Comune è ancora corsa contro il tempo per adempiere agli obblighi previsti dalla legge e non lasciarsi sfuggire l’occasione di salire su treno del salva-comuni “romano”, a cui è indissolubilmente legata la “coincidenza” per il “salva-comuni” regionale.
Il viaggio del Comune, però, è solo all’inizio: il piano pluriennale è ancora sotto la lente d’ingrandimento di Croce e dovrà arrivare in Consiglio comunale entro il 27 gennaio. A quel punto, i dirigenti dell’Area economica avranno a disposizione altri 15 giorni per integrare il documento prima di spedirlo a Roma. Una volta trasmesso al Ministero, inizierà la seconda fase, la più difficile. (DLT)