La nascita dell’Agenzia speciale, la “Messina social city” ha un duplice obiettivo: gestire il settore dei servizi sociali tenendo conto dei reali bisogni ed eliminare il passaggio intermedio delle cooperative transitando dal sistema degli appalti alla gestione in house con un risparmio di oltre il 20%.
A questa cifra occorre aggiungere quelle relative alle risorse dei fondi extra comunali ai quali attingere. Si tratta di oltre 21 milioni di euro tra Pon Metro, Poc Metro, Piani di zona, Pac anziani e Pac infanzia.
I risparmi: i bandi affidati alle cooperative dalla precedente Giunta Comunale hanno comportato una spesa annua di € 18.289.429,92. Internalizzando il servizio si avrà un costo di circa € 15.000.000,00 con una differenza di oltre 3 milioni di euro di risparmio per le casse comunali. Ulteriori risparmi riguarderanno le spese di pubblicazione dei bandi; i compensi ai componenti dell’UREGA e funzionari. Ulteriori risparmi saranno collegati all’eliminazione delle attuali figure apicali delle coop in ambito amministrativo che non saranno più funzionali alla nuova organizzazione del settore. I costi di gestione dell’agenzia dei servizi sociali saranno di circa 150 mila euro annui.
Ma il tema principale affrontato nel tavolo dedicato ai servizi sociali sono state le modalità giuridiche e tecniche del passaggio degli attuali 506 operatori attualmente in carico alle coop nell’Agenzia. L’intenzione dell’amministrazione è quella di tenere in considerazione sia il numero di quanti andranno in pensione che di quelli che negli ultimi anni (vedi Casa Serena) sono stati licenziati nei passaggi di appalto da una coop ad un’altra.
L’Agenzia sarà un Ente di diritto Pubblico economico.
Per quanto riguarda la mappatura dei bisogni il Comune si avvarrà di sportelli coordinati con le Asp, le associazioni e l’Iacp. Inoltre l’assessore Calafiore sta realizzando una piattaforma collegata con le Asp e con le assistenti sociali Rei per i censimenti nei quartieri.
Su Casa Serena, l’ipotesi emersa dal tavolo del Salva Messina è quella proposta dalla Cisl e che prevede un ampiamento dell'offerta dei posti letto da destinare anche a quegli anziani oggi ospiti di altre strutture, anche private e i cui costi sono sostenuti dal Comune. Per la riqualificazione di Casa Serena si potrà attingere ad un importo di circa 4.500.000,00 € derivanti da economie per l'utilizzo di progetti sponda. De Luca ha comunque precisato che circa 2.000.000,00 i euro di tali economie saranno destinate per la realizzazione di nuovi asili nido.
Tornando al passaggio dei lavoratori l’amministrazione ha invitato le organizzazioni sindacali ad agevolare la consegna all’assessore Calafiore, entro martedì 13 novembre degli estratti contributivi dei lavoratori che saranno determinanti per la formazione degli albi e delle graduatorie nelle quali esperienza e titoli professionali saranno i requisiti richiesti.
Occorrerà anche valutare i casi di situazioni lavorative sorte negli ultimi 180, mentre grande attenzione dovrà essere posta in quei lavoratori che in anni recenti sono stati licenziati nei cambi di appalto e che invece possono essere reinseriti anche per effetto dei pensionamenti.
Nel corso del tavolo tematico il segretario generale della Cisl Tonino Genovese ha evidenziato che “quando si parla di evidenza pubblica si può optare per una selezione a titoli e tra questi titoli possono essere attribuite priorità per chi ha già svolto tali servizi. Le soluzioni per il passaggio dei lavoratori sono due: la prima prevede passare attraverso l'applicazione delle norme che attengono alle procedure sugli appalti che vedono tutti gli attuali lavoratori che lavorano presso i servizi sociali dentro l'Agenzia. Se non siamo conviti che questa sia la soluzione si deve procedere con la seconda ipotesi, che vale per tutti, che è l'avviso pubblico. Conseguentemente il numero dei soggetti che dovranno entrare è dato dalle esigenze di servizio dell'Agenzia, gli altri restano in graduatoria”.
L’Isa ha auspicato che si possa garantire il transito anche di quelle figure che per vari moviti sono rimaste fuori e che venga prestata attenzione alle unità storiche degli ex lavoratori di Casa Serena licenziati negli ultimi anni..
Il sindaco De Luca ha concluso ribadendo la centralità di quelle che definisce vittime della gestione dei Servizi Sociali in mano a cooperative “che avranno dovuto rispondere in certi fasi storiche al padrone politico di turno. Tanto è vero che dall'estratto contributivo si potranno vedere interessanti coincidenze in prossimità di campagne elettorali con personaggi più volte candidati alle elezioni amministrative e che hanno dovuto trovare spazio nel settore dei servizi sociali uccidendo i sogni di tanti padri e madri di famiglia. Non risulta che quando si sono consumati questi crimini siano state avviate vibranti vertenze per tutelare la dignità e il lavoro di queste innumerevoli vittime. Le soluzioni che troveremo non dovranno escludere i licenziat”,
Anche il neonato Movimento spontaneo dei lavoratori dei servizi sociali (che rappresenta la maggioranza dei lavoratori impegnati nei servizi) ha presentato una proposta: 1)Transito diretto dei lavoratori attraverso l'utilizzo dell'art. 37 del CCNL coop sociali, prendendo come riferimento gli ultimi appalti, secondo le graduatorie e gli elenchi stilati in sede di cambio di gestione e concordati con le 00.SS. 2)Predisposizione graduatoria degli aventi diritto attraverso la presentazione dello storico INPS allo scopo di salvaguardare gli operatori che da anni operano nel sociale.
3)Presentazione dei titoli professionali.
4)Istituzione albo delle sostituzioni storiche, a tale scopo gli operatori dovranno presentare i contratti di lavoro sottoscritti con le cooperative e lo storico INPS.
5)Predisposizione di albo speciale per i lavoratori che sono stati esclusi illegittimamente nel cambio appalto. Il comune dovrà valutare ogni singolo caso con le 00.SS. per verificare l'illegittimità della esclusione. Anche per tale fattispecie viene richiesta la presentazione dello storico INPS.
Rosaria Brancato