Le firme sono state raccolte nei mesi scorsi e la petizione è stata consegnata questa mattina ufficialmente dall’architetto Massimo Potenzone al capogruppo di Felice per Messina Giuseppe Santalco in vista del prossimo esame da parte dell’Aula del Salvacolline, diventata ormai la “pietra della discordia”.
La relazione che è allegata alle firme raccolte e consegnate anche all’amministrazione, mette nel mirino la ZONA Q evidenziando come nella delibera la giunta abbia “forzato l’azzeramento della cubatura dell’intera area nord, dal torrente Annunziata fino a Ganzirri e parte di Capo Peloror”.
Punto di partenza della battaglia dell’architetto Potenzone è che nella ZONA Q viene preclusa non solo la possibilità di nuove edificazioni, ma anche l’ampliamento o la sopraelevazione di immobili ricadenti nella zona rossa nonché la costruzione su basi cementizie già esistenti. Ma c’è di più, perché secondo l’architetto, i proprietari dei terreni in quelle zone rischiano anche di perdere la possibilità di “trasferire” la cubatura altrove e di vedersela cassare.
“La petizione popolare- si legge nella relazione- prende le mosse dai malumori diffusosi nella popolazione residente nella zona Nord di Messina, nell'apprendere che con la Variante di Salvaguardia verrà annullata la possibilità, nei lotti disponibili ed in sopraelevazione dell'esistente tessuto edilizio, di poter edificare anche a consumo suolo zero. Tali malumori sono determinati soprattutto da: aver appreso con notevole ritardo le notizie riguardanti la programmazione, le quali giungono frammentate, contrastanti e poco chiare; dal fatto che molti cittadini si son visti recapitare lettere da parte del Comune di Messina con l'elenco delle particelle catastali di proprietà interessate dalla Variante in itinere, altri non ricevono nulla, altri apprendono che gli elenchi delle particelle -completi di nomi, cognomi codice fiscale e numeri di particelle interessate vengono resi pubblici sul sito internet del Comune, in barba alle leggi della privacy, rendendo quindi noto pubblicamente a terzi: ubicazione, intestazione e tipologia delle proprietà altrui”.
L'avvio delle procedure per la Variante è stato pubblicato su due testate giornalistiche poco lette a Messina, è venuta quindi a mancare la necessaria pubblicità ed informazione sulle modalità e indicazioni per accedere alla “banca delle cubature” e procedere all'iscrizione dei proprietari così come previsto dalla Salvacolline.
Capitolo a parte Potenzone lo riserva alla “Procedura Eu Pilot” che l’amministrazione ha indicato come procedura di infrazione avviata dall’Europa nei nostri confronti mentre secondo l’architetto “rappresenta solo il primo chiarimento di informazioni sulla gestione dei siti Natura 2000 da parte della Comunità europea su come si sta gestendo la protezione del vincolo. E’ da considerarsi una fase di dialogo che attiva la Commissione Europea per comunicare con gli stati membri. Ciò porta a tentare di giustificare una scelta politica del "pianificatore casalingo" (azzeramento dei volumi nella zona Q) spacciandola per protezione dell'ambiente avvalendosi dello specchietto per le allodole dei laghi di Ganzirri e Faro, e, ancor peggio, al fine di attuare la politica dell'azzeramento del volume in zona Nord”.
Nella petizione viene anche avanzato il dubbio che l’amministrazione abbia predisposto due relazioni sul consumo di suolo e soltanto nella seconda, datata 2015, non trasmessa a tutti gli Enti interessati, spunterebbe la suddivisione del territorio in 18 zone e la ZONA Q .
“Sorge il sospetto che gli Enti in indirizzo non siano a conoscenza della suddivisione del territorio in 18 Sub-Siti contrassegnati dalla lettera "A" alla lettera "T", e pertanto questo "vincolo" sia solo nei documenti interni del Dipartimento Politiche del Territorio di Messina. Si è trovato il modo di attuare una scelta politica all'interno degli uffici del Dipartimento mascherandola come protezione dell'ambiente, e inserendola nella redigenda Variante di Salvaguardia che applicando gli indici suggeriti dalla Delibera ne azzera la cubatura o la riduce a indice agricolo indiscriminatamente per l'intera perimetrazione Q”.
C’è poi un altro aspetto che viene evidenziato nella petizione: le cubature che potenzialmente possono essere trasferite nella Zona Zir e Zis con la Variante non devono aver partecipato ad attività edilizie quindi possono godere di questo regime solo quei proprietari dei terreni specialmente in zone di espansione quindi zone C collinari, che non potendo oggi già edificare, o ricadendo in zone rosse indicate nel Piano di Assetto Idrogeologico , non essendo mai stati coinvolti in attività edilizie possono spostare i volumi in zona ZIR e ZIS.
Per Potenzone quindi i proprietari della zona Q sono doppiamente penalizzati perché non possono effettuare neanche interventi di sopraelevazione o ampliamento e non possono trasferire i volumi in zona Zir e Zis dal momento che i loro terreni hanno già avuto attività edilizia. Si troveranno quindi cassate le cubature per sempre.
“Questo trova conferma nelle dichiarazioni fatte alla stampa dai tecnici comunali i quali dicono che solo una piccola parte di cubatura è stata trascritta nel registro delle cubature mentre tutta la rimante parte sarà cassata. La cubatura cassata, è la sommatoria della cubatura della "povera gente" ignorante in materia e che quasi certamente non ha mai partecipato a speculazioni edilizie. E’ quindi una Variante Salva Volumi e non Salva Colline. La Zona Q esiste solo negli Uffici del Comune di Messina, come proposta progettuale e si maschera una scelta "personale" d'Ufficio di vincolare un territorio per i prossimi anni in attesa di un nuovo Piano Regolatore.Il Consiglio Comunale avallando la creazione dei sub-siti e quindi la Zona Q si dovrà assumere le proprie responsabilità anche davanti alla magistratura in caso dei numerosissimi ricorsi per una suddivisione del territorio diciamo non autorizzata , per usare un termine edilizio "abusiva"”
Secondo l’architetto nella definizione della ZONA Q non c’è alcuna giustificazione ambientale o urbanistica mentre invece l’attenzione economica ed edilizia si sposterà dalla zona Nord a quella sud, comprese le aree Zir e Zis che sono le zone nelle quali si sposterà la cubatura.
“Il ruolo della Variante di Salvaguardia Ambientale non è più salvaguardare le colline ma invece il contrario, dare la possibilità di spostare cubature in una zona Zir e Zis non sottoposta a vincoli ambientali e pertanto innescare una nuova speculazione edilizia. Con l'adozione della Variante si realizzerebbero tutte quelle operazioni immobiliari in Zona Zir e Zis utilizzando delle cubature che viceversa non si sarebbero potute utilizzare nelle colline. La Salvacolline di vecchia concezione "cementizia" non dovrebbe più trovare applicazione in un periodo di crisi economica generale in cui il volano non può più essere l'edilizia ma il turismo. Bisogna uscire dalla logica provinciale e "palazzinara" messinese e sviluppare politiche del territorio più moderne ed eco-sostenibili, che possano portare Messina un'altra volta al centro del Mediterraneo come in epoca passata. Riducendo uno strumento urbanistico ad un mero Programma di Fabbricazione si rimarrà ingessati ad una economia basata sul cemento e sulle vecchie logiche ottocentesche”.
Rosaria Brancato