Si torna a parlare di sviluppo ecosostenibile e di salvaguardia del territorio. Due tematiche particolarmente importanti attorno alle quali ruota la lettera inviata dal sindaco di Milazzo Giovanni Formica al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
“Sento il dovere di raccontare al mio Presidente del Consiglio, ma anche al Segretario del mio partito, cosa sta accadendo in questa porzione della Provincia di Messina –esordisce il primo cittadino- Milazzo e la Valle del Mela da decenni ospitano una delle zone industriali più grandi della Sicilia all'interno della quale, tra gli altri, si registra la presenza di un impianto di raffinazione tra i più importanti d'Europa ed una centrale termoelettrica. Il comprensorio, già sito di interesse nazionale, da oltre dieci anni è stato dichiarato zona ad alto rischio di crisi ambientale. La scelta del governo regionale, già al tempo fortemente criticata dalle forze di centrosinistra, si è rivelata un clamoroso errore, avendo impresso al territorio un marchio che ne ha amplificato la presunta vocazione industriale, mortificando, tra l'altro, l'aspettativa di quanti, in perfetta buona fede, si erano illusi che attraverso quello strumento si sarebbe finalmente dato il via ad una stagione di risanamento”.
Un risanamento, prosegue Formica, messo in difficoltà dal modello industriale: “Dopo lunghi anni di elaborazione politica, di cui il nostro partito è stato protagonista –si legge ancora nella lettera- la comunità ha scelto di giocare una partita nuova, per lo sviluppo e la crescita economica, adottando un modello alternativo a quello industriale a causa del quale il territorio paga un prezzo troppo alto anche in termini di compromissione della qualità della vita. La prossima chiusura della centrale termoelettrica A2A, però, sembra aprire la strada alla realizzazione di un impianto di termovalorizzazione a CSS, per il quale è già stato avviato il percorso autorizzativo. Diciassette comuni dell'area, compreso quello di Milazzo, forti del sostegno popolare, si sono duramente opposti a questa ipotesi adottando, nei consigli comunali, deliberazioni unanimi di contrarietà al progetto. Allo stesso modo –conclude- si sono mobilitate forze politiche, associazioni, parrocchie e singoli cittadini, pronti ad aprire un fronte di scontro che rischia di diventare rovente”.
Due le richieste avanzate al Presidente Matteo Renzi: che venga di persona a visitare il territorio Milazzese così da approfondire la questione e che sia data attuazione all’articolo 113 della finanziaria 2001. Così facendo sarà possibile la compartecipazione ai tributi erariali con finalità ambientali da parte degli enti locali sede di impianti di produzione e stoccaggio di prodotti assoggettati a questi tributi. “Tale misura –dichiara Formica- ci permetterebbe, in aderenza allo spirito della legge, di promuovere programmi di salvaguardia e sviluppo ecocompatibile del territorio”.
Una lettera dalla duplice finalità, dunque, che da un lato va ad approfondire le tematiche legate alla lotta dei No CSS e dall’altro pone l’accento sui rischi ambientali del territorio, rischi tra cui rientra quello idrogeologico che proprio lo scorso mese ha messo in ginocchio la frazione di Bastione per la quale ancora si attendono aiuti concreti dalla regione.
Salvatore Di Trapani