Anche la vicenda Piemonte è finita all’attenzione del prefetto Trotta che ha incontrato il direttore generale del Papardo Michele Vullo per arrivare ad una soluzione, ovvero il rispetto di quanto previsto dalla legge Irccs-Piemonte varata dall’Ars il 7 ottobre. Sul tavolo ormai pieno di emergenze cittadine del prefetto è quindi arrivata la “grana” Pronto soccorso del Piemonte, una telenovela che ha visto come ultime puntate la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso di Vullo contro l’ordinanza anti-chiusura del Pronto soccorso firmata da Accorinti il 5 ottobre per scongiurare lo smantellamento del presidio.
Se il Tar ha accolto il ricorso, fissando l’udienza al 18 novembre, nel frattempo è intervenuta la legge 24 che, come è noto, prevede, tra le altre cose, che “nelle more del decreto di attuazione, il direttore generale assicuri la migliore funzionalità del Pronto soccorso e dei servizi e dei reparti collegati”.
E’ la norma regionale quindi che impone al manager il ripristino delle condizioni di funzionalità antecedenti all’avvio dell’eliminazione dei doppioni prevista dalla Balduzzi ed anche dal decreto del 16 settembre firmato da Vullo.
Come emerso dall’incontro tra Trotta e Vullo il 20 ottobre il Dg ha firmato la delibera 696 che revoca la n°602 del 16 settembre, sospendendo quindi gli accorpamenti e il trasferimento delle unità operative. “La tutela del Piemonte- scrive il prefetto- rimane ancorata all’applicazione delle disposizioni contenute nella legge regionale n°24 del 9 ottobre e quindi alla possibilità di procedere, attraverso specifico finanziamento aggiuntivo da parte della Regione, al conferimento di incarichi temporanei a medici ed infermieri per garantire gli standard minimi di personale sia al pronto soccorso del Piemonte sia a quello del Papardo nel rispetto degli standard adottati dalla Regione con il decreto assessoriale 1380 del 5 agosto”.
Il ripristino della migliore funzionalità del Pronto soccorso del Piemonte è quindi assicurato, anche se ancorato al finanziamento aggiuntivo da parte della Regione e porta il sigillo del prefetto, in attesa che l’assessore Gucciardi, attraverso il decreto, tracci il percorso definitivo per il nosocomio.
Rosaria Brancato