Sono ormai in sciopero da sedici giorni i lavoratori metalmeccanici dell’indotto della Centrale A2A di San Filippo del Mela proclamato da Fiom-Cgil Fim-Cisl Uilm-Uil. Sindacati e lavoratori, ancora in presidio davanti ai cancelli, con la lotta che sta andando avanti ad oltranza rivendicano il rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro e delle condizioni di sicurezza, la definizione di accordi per la qualità del lavoro. Una protesta forte e decisa da parte delle maestranze e delle organizzazioni sindacali dopo mesi di denunce e a fronte della chiusura aziendale rispetto all’avvio di un confronto su importanti problematiche sempre richiesto dal sindacato e con al centro diritti e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ci sono 250 operai in forza a 20 ditte in sciopero dal 12 giugno – evidenziano le segreterie territoriali di Fiom, Fim e Uilm – che chiedono l’avvio di un tavolo di confronto con la Direzione di A2A per dare soluzione ai problemi che da tempo come sindacati denunciamo.
Le condizioni dei lavoratori degli impianti di A2A – ribadiscono Fiom, Fim, Uilm – negli ultimi anni sono peggiorate dal punto di vista salariale e anche per quanto riguarda le norme sulla sicurezza. Aspetti su cui sindacati e lavoratori non intendono abbassare la guardia con una mobilitazione che sta paralizzando la Centrale e che proseguirà. I lavoratori – proseguono i sindacati – non intendono tollerare questa situazione e sono fortemente decisi ad andare avanti con la protesta fino a quando non ci saranno impegni risolutivi. Soluzioni che già attendevamo da tempo – sottolineano Fiom, Fim e Uilm – visto che A2A si presenta come un’Azienda innovativa che continua a trarre benefici economici considerevoli nei cambi di appalto.
Intanto – fanno presente le organizzazioni sindacali – visto che la Direzione di A2A fin qui si è sottratta a un confronto abbiamo chiesto l’immediata apertura di un tavolo in Prefettura. I sindacati hanno anche richiesto l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Inps.