Secondo giorno di protesta per i lavoratori diretti e dell’indotto della centrale EDipower di San Filippo del Mela, ancora in attesa di risposte certe sul futuro lavorativo.
In tutta l’area dell’impianto sono state sospese le prestazioni di lavoro straordinario, mentre i sindacati e i lavoratori stanno programmando un calendario di ulteriori azioni di lotta affinché le istituzioni e l’azienda diano loro una certezza.
“In questo quadro – affermano i rappresentanti dei sindacati Filctem-Cgil Uiltec-Uil Fiom-Cgil Uilm-Uil e Flaei-Cisl- la strumentale contrapposizione tra ambiente e lavoro appare non solo mortificante perché tende a sottintendere uno scambio tra due diritti inalienabili che sindacato e lavoratori non hanno mai accettato e difeso, ma anche e soprattutto pericolosa perché creata ad arte per confondere le ragioni e per lasciare tutto com’è penalizzandoli entrambi”.
Il tanto discusso CSS secondo i sindacati e i lavoratori “è finora solo una sigla che non dice nulla perché nessun progetto che definisca come e se funzioni é mai stato presentato. Lo sbracciarsi o peggio ancora l’evocare paure su una collettività già fortemente provata in tal senso è quindi da irresponsabili”.
Intanto ieri ad Archi si è tenuta la manifestazione di protesta indetta dai comitati “No inceneritore Valle del Mela”, cui hanno preso parte diverse associazioni ambientaliste della zona per ribadire il proprio dissenso a questo progetto. Presenti anche i rappresentanti del M5S: Zafarana, Villarosa e D’Uva.
“Noi rifiutiamo- affermano i comitati- che le nostre vite siano stritolate dalla disumana scelta tra tumori o disoccupazione. Dicono che l’inceneritore brucerà CSS per nascondere sotto un nome difficile la verità: si incenerirà immondizia impastata con idrocarburi per aumentarne il potere calorifero”. I comitati non vendono nell’inceneritore una via obbligata e vorrebbero poter prendere ad esempio le comunità che in Italia e all’estero riciclano e recuperano la stragrande maggioranza dei rifiuti che producono.