Il Nursind Messina, il sindacato delle professioni infermieristiche, con propria lettera indirizzata al prefetto di Messina Trotta, al direttore Asp 5 Messina Sirna e all’assessore alla salute Gucciardi, ha deciso di proclamare lo stato di agitazione con richiesta di raffreddamento e conciliazione.
Diversi i punti critici che il sindacato ha già attenzionato senza però giungere ad una conclusione sia per garantire la sicurezza del paziente sia per il professionista.
Ma vediamo nel dettaglio i punti per cui il sindacato chiede un incontro al fine di esperire il tentativo di conciliazione. Intanto l’inspiegabile, secondo la sigla sindacale, attesa per l’erogazione della PEO (Progressione economica orizzontale) al personale del comparto e le inconclusive trattative da parte dell’azienda che ritarda l’erogazione di tale diritto, senza dimenticare la mancanza di fondi per l’erogazione della PEO a solamente una parte del personale, la mancata convocazione da parte del direttore generale nel definire i regolamenti e il continuo ritardo dei pagamenti al personale.
Come già attenzionato, si torna a parlare di carenza di personale nei presidi dell’ASP, che costringe il personale a effettuare turni da soli e/o senza il supporto di personale OSS previsto in pianta organica e indipendentemente dal numero di pazienti presenti; altro punto è la mancanza di personale di supporto, che genera inevitabilmente ritardo nelle prestazioni professionali infermieristiche con conseguente disagio all’utenza e demansionamento a carico delle professioni sanitarie.
Altro punto fondamentale è la gestione delle postazioni 118, con mancanze nelle turnazioni e nella fornitura del vestiario (DPI) agli operatori che svolgono il servizio ad incentivazione, sottoponendoli a rischi potenziali rilevanti.
Il Nursind ha quindi deciso, preoccupato per le ricadute soprattutto sulla salute dei cittadini, di proclamare lo stato di agitazione degli infermieri aderenti alla sigla sindacale e di chiedere un incontro congiunto al fine di esperire il tentativo di conciliazione previsto dalla L. 146/90 e successive modificazioni, relativa ai servizi minimi in caso di sciopero e/o altre forme di protesta.