MESSINA – Clamorosa protesta dei cittadini di due comuni dei Nebrodi dove da più di due anni mancano i servizi sanitari essenziali: il medico di base, la guardia medica e il pediatra. Oggi il sindaco di Cesarò, un delegato dell’amministrazione di San Teodoro e un centinaio di cittadini hanno manifestato davanti la sede dell’Asp di Messina denunciando la lesione del diritto alla salute e annunciando: “Se non avremo risposte concrete restituiamo le tessere elettorali e il prossimo 25 settembre non andiamo a votare”.
A guidare il sit in è stata proprio il primo cittadini di Cesarò Katia Ceraldi, che in tarda mattinata è stata ricevuta dai vertici di via Geraci insieme ad una delegazione, ottenendo dal commissario Dino Alagna l’impegno a cercare di coprire le “falle”. Più di una volta però i primi cittadini del territorio hanno sollecitato la copertura dei posti, ottenendo anche, proprio lo scorso dicembre, una delibera per il reclutamento di personale da destinare alla guardia medica.
Ma i bandi non sono andati a buon fine. Come nel caso del 118, infatti, anche per gli avamposti montani, come sono Cesarò e San Teodoro o come accade alle isole minori, le spiegazioni offerte dai vertici sanitari sono che i medici “fuggono” da questi incarichi perché in sedi disagiate e malpagati.
La protesta sui Nebrodi è destinata ad allargarsi, dopo il caso Bellavia e i continui richiami al potenziamento del 118, sin qui rimasti senza risposta, ed allo stop ai tagli dell’ospedale di Sant’Agata Militello.