“Salviamo la sanità nel territorio messinese”. L‘appello del coordinatore regionale dell’associazione Dem Promessa democratica, Massimo Ingiaimo, parte dall’attaccare il centrodestra per il “balletto” delle nomine de vertici in Sicilia e solleva il problema di “non chiudere i reparti, esercitando il rigore finanziario a danno dei siciliani”. Continua l’esponente del Partito democratico: “Nel Messinese, nei reparti e ambulatori negli ospedali dell’Asp (Milazzo, Barcellona, Patti, S. Agata M., Mistretta, Taormina), soprattutto a causa della impossibilità di reperire personale medico e infermieristico, specie nel settore dell’emergenza, sta avvenendo questo ridimensionamento”.
E ancora: “Sappiamo di criticità anche nelle aziende ospedaliere di Messina. Da ultimo al Papardo, dove il management, da poco insediatosi, ha deciso di chiudere il reparto di oncologia”. Su questa linea è anche la Uil, mentre i responsabili del Papardo parlano di una “riorganizzazione a beneficio dei pazienti. E non di una chiusura”.
Insiste Ingiamo: “Non si spiega perché non si espleta il già avviato concorso di direttore dell’Unità operativa complessa di Oncologia medica e, non si sa, se per le altre figure dirigenziali siano state attivate tutte le procedure di acquisizione (concorsi, convenzioni con altre strutture pubbliche, contratti libero professionali, in aggiunta alla libera professione interna). Il tutto per impedire che ritardi, nelle prime visite e nei controlli periodici programmati, specie in oncologia, colpiscano gli utenti più fragili”.
Continua l’esponente del Pd: “Non è cancellando i 13 posti letto di ricovero oncologico che si raggiungerà il pareggio di bilancio”. Ritardi e problemi che i vertici dell’ospedale negano, insistendo sull’aspetto della riorganizzazione.
L’associazione Dem teme che il ridimensionamento delle strutture pubbliche vada a beneficio dei privati.
Conclude il coordinatore regionale dell’associazione Promessa democratica: “Il Pd, con la sua deputazione, ha fatto e continuerà la sua battaglia per una sanità di qualità, anche in Sicilia. Ci chiediamo cosa fanno i deputati regionali messinesi di maggioranza, che vedono chiudere reparti a discapito della salute dei propri elettori e non proferiscono parola. Chiediamo anche al sindaco (massima autorità sanitaria) di intervenire per impedire che venga ridotto il diritto alla salute in un comprensorio con una utenza vastissima proprio mentre i malati oncologici sono in aumento. Inoltre chiediamo che il management dell’A.O. Papardo convochi al più presto una conferenza stampa aperta al dibattito, per informare tutti i messinesi su quale è il progetto e sul futuro della sanità in provincia di Messina”.
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