La minacciava, la tormentava con messaggi sul cellulare, la pedinava, metteva su scenate di gelosia. In un’occasione era anche arrivato a picchiarla e, in un’altra ancora, a bruciarle vestiti ed indumenti intimi. E’ finita con un arresto e la spedizione direttamente a Gazzi la vicenda raccapricciante di un 23enne di Sant’Agata di Militello e della sua povera vittima, una giovane del posto la cui unica colpa era stata quella di avere avuto una storia d’amore finita quando lei era ancora una minorenne.
Una relazione a cui la ragazza aveva deciso di mettere la parola fine, qualche anno fa. Da allora, il suo aguzzino aveva iniziato letteralmente a tormentarla, con azioni sempre più violente e preoccupanti. Lei, per paura, aveva sempre taciuto tutto subendo in silenzio tutte le angherie. Finché, lo scorso maggio, l’ultimo episodio non l’ha spinta a rivolgersi direttamente ai carabinieri della Compagnia di Sant’Agata e denunciare tutto. Quel giorno, infatti, il ragazzo era entrato a casa sua da una finestra del bagno e, dopo aver rubato un televisore ed una macchina fotografica, aveva iniziato a devastare il divano ed i mobili, imbrattando la cucina con della vernice rossa e minacciando di morte i genitori, nel qual caso lei si fosse rivolta alle Forze dell’Ordine.
Le indagini dei Militari del Nucleo Operativo della Compagnia locale sono scattate poco dopo. In pochi mesi, i carabinieri sono riusciti a ricostruire l’intera, triste, storia. Sono così venuti fuori tutti i comportamenti aggressivi che il 23enne aveva inflitto alla povera vittima. In un’occasione, lui era anche arrivato ad aggredire un imprenditore della zona, incendiandogli il negozio, solo perché si era reso disponibile ad assumere la ragazza nel suo negozio. Adesso il 23enne si trova direttamente nel Carcere di Gazzi con l’accusa di atti persecutori, alla violenza privata, al furto, alle lesioni e ad una serie di danneggiamenti aggravati ed incendi. (Veronica Crocitti)