Costruita tra mille ritardi, inaugurata lo scorso marzo ma non ancora operativa, la "sala d'asta del pescato", sorta in prossimità del Porto, è ora al centro di un contenzioso con l'Assessorato Regionale Agricoltura e Pesca che ha formalmente richiesto al Comune di Sant'Agata di Militello la restituzione della somma di 300.000,00 Euro.
Una storia "kafkiana", emblema delle lentezze amministrative e di quanto la burocrazia in Sicilia rappresenti sempre più spesso il freno alle iniziative promosse per dare sviluppo al territorio, e opportunità di lavoro per un settore come quella della pesca fortemente penalizzato negli anni da vari provvedimenti adottati, specialmente di natura comunitaria.
Il dirigente generale del dipartimento pesca mediterranea Dario Cartabellotta ha notificato il 13 giugno scorso un provvedimento per l’avvio delle procedure di revoca e di recupero del finanziamento già erogate per i lavori di realizzazione del manufatto e dei sui arredi. La motivazione addotta è il ritardo nell'esecuzione delle procedure amministrative previste per l'ammissione dell'opera a finanziamento nel ambito del Fondo Europeo 20072013 che avrebbe presvisto il termine del 31 dicembre 2015 per la conclusione del procedimento e l'esecuzione di tutti i relativi pagamenti.
La struttura era nata dalle richieste dei pescatori della locale marineria che da tempo avevano evidenziato la necessità di disporre di un''area o di locali in cui stoccare e trattare il pescato, rispettando normative sulla tracciabilità, nonché svolgere la funzione di vendita puntando sulla promozione della produzione locale e la biodiversità.
Ad oggi, tuttavia, dopo l'inaugurazione della struttura – concepita nell'ambito territoriale da Carlo Giuffrè e finanziata con fondi comunitari per la pesca con un decreto dell'ottobre 2012 e poi pubblicata sulla GURS in dicembre, progettata dall'arch. Giuseppe Scianò con direzione congiunta con il RUP arch. Carmelo Gambadauro, e realizzata dalla ditta Nocifora – non si è ancora concretizzata l'assegnazione neppure in via provvisoria ad una cooperativa di pescatori locali come auspicato nelle intenzioni palesate più volte dagli amministratori locali, nè espedito un bando di gara per la gestione.