E’ guerra virtuale tra il sindaco di Santa Teresa Cateno De Luca e il capogruppo della minoranza “Città Libera”. L’ultima querelle è nata dopo l’interrogazione presentata da Antonio Di Ciuccio dove contestava l’amministrazione per aver compiuto delle spese superflue, tra le quali figurava l’acquisto di una macchina traccialinee da 12 mila euro (vedi correlato). Perché comprare l’attrezzo in questione quando l’Unione dei Comuni di cui Santa Teresa fa parte ne ha già in possesso due? L’interrogativo posto da Di Ciuccio ha trovato risposta dal primo cittadino che ha presto giustificato l’acquisto del macchinario: “Serve a risparmiare 50 mila euro annui di affidamento esterno per il rifacimento della segnaletica”. Che l’Unione possegga le due macchine Di Ciuccio lo sa bene, perché è stato proprio lui nel 2010, allora Presidente dell’Unione, a commissionarne l’acquisto, ma sembra che le suddette macchine non siano mai state utilizzate. De Luca ha raccolto le “testimonianze” dell’ex assessore di Furci Carmelo Freni e dell’ex consigliere comunale Nino Lo Monaco che hanno in passato chiesto notizia dei macchinari ma non hanno ricevuto risposta. Secondo Freni non potevano essere utilizzate perché per metterle in funzione serviva una vernice non più in commercio.
“Il giustiziere voleva imbastire un tranello al sindaco De Luca – commenta il primo cittadino – o si è così accecati dall’odio e dall’invidia da dimenticare di essere stato l’autore di una scelta scellerata che ora si tenta di addossare ad altri?”.
Da accusatore ad accusato, il passo è breve, ma Di Ciuccio non ci sta e risponde al primo cittadino sul suo profilo, definendo “farneticanti” le sue dichiarazioni in merito: “Rigirando la frittata, portando a supporto delle sue illazioni circostanze a fatti non corrispondenti alla verità, si spinge, addirittura, fino al punto di affermare che lo sperperatore di denaro pubblico sarebbe il sottoscritto – ha dichiarato Di Ciuccio -. Tutto quello che sostiene è falso e lo dimostrerò nei prossimi giorni con la produzione di documenti; ciò a beneficio anche di coloro che, a prescindere, prendono per buono il "verbo" dell'inarrivabile sindaco”.
Giusy Briguglio