Sarà destinata a diventare una vera e propria "battaglia" di fine legislatura quella del Comune stefanese contro l’installazione di un’antenna per la telefonia mobile nel cuore del centro storico della cittadina.
Desta molta preoccupazione, infatti, la richiesta della Wind, colosso della telefonia mobile, inoltrata al Comune di S. Stefano di Camastra per l'installazione di un'antenna nel cuore del centro storico della Città delle ceramiche.
E' quanto emerso dalla discussione del Consiglio comunale stefanese, di martedì 1 marzo scorso, sul punto dell’ordine del giorno relativo alla richiesta dell'installazione di una stazione radio – base della Wind nella centralissima via S. Sebastiano.
Si tratta di un impianto per la copertura della rete telefonica mobile che verrebbe installato a pochissime decine di metri da piazza Matrice, sede della Chiesa Madre, punto d'incontro dei cittadini e tradizionale location di manifestazioni pubbliche come: concerti, spettacoli, comizi elettorali, ecc.
Su questo argomento l'assise cittadina ha espresso la propria legittima preoccupazione circa all'eventuale inquinamento elettromagnetico prodotto dall’emissione delle antenne, visto che già esiste un imponente impianto di trasmissione installato nel centro storico dall’altro colosso delle telecomunicazioni Telecom.
I Consiglieri del gruppo di maggioranza “S. Stefano nel cuore”, per bocca del capogruppo Giuseppe Lucifaro hanno chiesto al Sindaco la convocazione urgente di una Conferenza di servizio con la Soprintendenza regionale (che avrebbe dato già il parere favorevole) e l’A.R.P.A. (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, la quale non avrebbe dato ancora alcun parere).
Nello stesso tempo hanno chiesto all’Amministrazione comunale la nomina di un soggetto esterno, esperto in misurazione di inquinamento ambientale, per una verifica su tutto il territorio comunale dello stato di salute dell’aria, relativamente all’emissione di onde elettromagnetiche, a tutela della salute di tutti i cittadini.
Nella stessa linea di pensiero i consiglieri di minoranza presenti in aula, Rita Torcivia e Nino Ferrigno, del gruppo "Vivere S. Stefano", i quali invitano alla prudenza nell’eventuale apertura di un contenzioso, molto oneroso per il comune, visto che la normativa vigente, che disciplina questa materia, garantisce i gestori della telefonia mobile.
Infatti secondo il cosiddetto “Codice delle Comunicazioni Elettroniche”, ai sensi del Dlgs n. 259 del 1 agosto 2003, le infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione sono assimilate alle opere di urbanizzazione primaria e che gli impianti in questione e le opere accessorie occorrenti per la loro funzionalità rivestono carattere di opere di pubblica utilità, che, pertanto, ne prevede la possibilità di localizzazione in qualsiasi parte del territorio comunale, in quanto compatibili con tutte le destinazioni urbanistiche.
In poche parole i Comuni non avrebbero alcuna competenza di prevedere specifiche aree deputate all’insediamento delle infrastrutture di telecomunicazione.
La “battaglia” è iniziata. Non si esclude l’imminente costituzione di un Comitato cittadino per impedire che sulla testa del popolo stefanese incomba un'altra pioggia di onde elettromagnetiche in virtù di un progresso che non sempre produce benefici. (Salvatore Famularo)