Scavi archeologici di Vocante. Lucifaro e Rampulla vogliono far luce sui ritardi

Scavi archeologici di Vocante. Lucifaro e Rampulla vogliono far luce sui ritardi

Salvatore Famularo

Scavi archeologici di Vocante. Lucifaro e Rampulla vogliono far luce sui ritardi

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martedì 25 Ottobre 2016 - 14:19

I due consiglieri comunali denunciano i ritardi degli scavi nel sito archeologico di Vocante rinvenuto nel 2008 e finora bloccato. I proprietari, ottenuta inizialmente la "Concessione di scavo", se la sono vista revocare, bloccando di fatto tutte le attività. Per Lucifaro e Rampulla è importante far ripartire prima possibile le ricerche. I proprietari ribadiscono la loro disponibilità ad una costruttiva collaborazione con tutti gli Enti

Rischia di essere nuovamente sepolto dall’oblìo e dalla burocrazia il sito archeologico di “Vocante” nel comune di Santo Stefano di Camastra. Gli importanti reperti archeologici, riteovati nel 2008 in contrada Vocante, presumibilmente di epoca greco – romana, definiti da autorevoli studiosi di “estremo interesse”, ritornano a far parlare di essi.

I consiglieri comunali Giuseppe Lucifaro e Santo Rampulla, rispettivamente capo gruppo di maggioranza e vice presidente dell’assise cittadina, entrambi del cartello civico “S. Stefano nel cuore”, che sostiene il sindaco Re, nei giorni scorsi hanno inviato una nota al primo cittadino stefanese, all’assessore alla Salvaguardia e valorizzazione dei siti storici – archeologici, Fausto Pellegrino, e al Presidente del Consiglio comunale, Carmelo Re, in cui denunciano il ritardo accumulato nel recupero e la salvaguardia del prezioso sito.

La scoperta risale alla primavera del 2008, quando nella contrada Vocante, nel podere di proprietà della famiglia mistrettese Sanzarello, è stata rinvenuta un’importante testimonianza greco-normanna rimasta sepolta da diversi secoli. Da lì, come spesso accade, più che una corsa al recupero è cominciato un lento e inspiegabile percorso inverso che ha portato all’immobilismo delle operazioni di scavo.

Subito dopo il ritrovamento, infatti, i legittimi proprietari avevano ottenuto la "Concessione di scavo", avviando delle importanti collaborazioni con la Regione siciliana, la Soprintendenza ai BB. CC. e l’Università di Messina, e anche con il Comune di Santo Stefano di Camastra.

Secondo quanto riferito dai proprietari, sarebbero state contattate, da loro stessi, anche delle importanti Società che si sarebbero rese disponibili ad intervenire con fondi propri per finanziare la campagna di scavi. La famiglia Sanzarello, tra l’altro, per favorire tutto ciò aveva dato la propria disponibilità ad offrire gratuitamente il vitto e l’alloggio per ospitare gli studenti, oltre che un locale provvisto di sistema di sicurezza per accogliere i reperti che via via sarebbero stati catalogati. Nel contempo erano stati anche avviati, con i fondi dei proprietari, i lavori di consolidamento della piccola chiesetta di S. Maria del Vocante, del XII sec. d. C., che insiste proprio all’interno del sito.

Ad un certo punto, però, è stata revocata la "Concessione di scavo" ai legittimi proprietari del podere, bloccando di fatto ogni attività.

L’iniziativa dei consiglieri comunali Lucifaro e Rampulla, inerente alla tutela e valorizzazione del bene archeologico di contrada Vocante, mira al recupero e alla salvaguardia dell’importante sito. I due consiglieri comunali, dal canto loro, nella nota chiedono “l’istituzione di un tavolo tecnico-scientifico, d’intesa con i legittimi detentori del podere, al fine di trovare e condividere una condotta unitaria tendente ad accelerare una seria e concreta campagna di indagini”.

Sulla vicenda i proprietari, che colgono di buon grado l'iniziativa,ribadiscono la loro disponibilità e riferiscono: "non andiamo alla ricerca dei responsabili che stanno causando questo colpevole ritardo, nè chiederemo risarcimenti per le spese che abbiamo sostenuto per soddisfare quanto ci è stato richiesto dalla Soprintendenza. Ribadiamo, ancora una volta, la nostra totale disponibilità ad ogni tipo di collaborazione con tutti gli Enti preposti per avviare la tanta auspicata campagna di scavi per riportare alla luce le importantissime testimonianze degli antichi insediamenti risalenti a qualche millennio fa".

(Salvatore Famularo)

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