MESSINA – “Contro le guerre. Contro la logica della morte. Contro il disastro a cui stiamo andando incontro”. È partita da Messina, in piazza Unione europea, e con collegamenti a Milano e Napoli, la raccolta di firme per presentare alle Europee la lista “Pace terra dignità”. Ad animarla il giornalista e volto televisivo Michele Santoro, il giornalista e politico Raniero La Valle, il docente universitario ed ex assessore Nino Mantineo, candidato per Messina, e Benedetta Sabene, redattrice di “Servizio pubblico”, canale YouTube di Santoro. A moderare la giornalista messinese, sempre di “Servizio pubblico”, Maria Zanghì.
L’ex presidente del Cesv Mantineo ha insistito sul ruolo nevralgico dello Stretto, che “deve essere luogo d’incontro tra l’Europa e i popoli del Mediterraneo. E non d’occupazione militare e di ponti strategici in logiche di guerra”. A sua volta, La Valle, classe 1931 e già senatore, da sempre impegnato nel campo della pace e di una sinistra cristiana, ha ricordato l’attentato a Mosca e “le attuali scelte disastrose”: “Oggi si va verso il baratro. La linea politica dell’Europa non può essere quella del riarmo. L’Europa dovrebbe proporre la pace e il disarmo, come soggetto politico forte”.
Dopo Benedetta Sabene, che studia il conflitto ucraino dal 2017, e che ha ricordato i “32mila morti a Gaza, di cui 13mila bambini e tanti ne muoiono di fame”, il celebre volto di “Samarcanda” in piazza a Messina. Se Sabene, anche lei candidata, ha evidenziato che “l’Europa dovrebbe essere una forza per la pace”, Santoro ha chiesto una firma controcorrente contro il pensiero unico di guerra: “Il nostro è un urlo per la pace. Non ci schieriamo e siamo contrari a mandare armi. Manca la politica che costruisca ed eviti la catastrofe”.
Sempre Santoro afferma sul suo canale YouTube: ““Come si fa a stare tranquilli quando si parla di dichiarare guerra alla Russia? Come fai a dormire tranquillo quando centinaia di migliaia di ucraini e russi continuano a morire al fronte? O quando continua il massacro infinito dei bambini a Gaza? O quando le nostre navi militari scortano i mercantili israeliani nel Mar Rosso?”. Una guerra nucleare, per un banale incidente, potrebbe scoppiare da un momento all’altro. Per tutti questi motivi, per far sentire la nostra voce critica, chiediamo una firma per presentarci alle Europee. Una sfida davvero difficile”.