Un anno fa la tragedia. Oggi il ricordo. Un anno fa il fango, la disperazione, il dolore, le lacrime, tre morti: Luca Vinci, Giuseppe Valla, Luigi Valla. Oggi la rabbia per quello che non è stato fatto, per i soldi che non sono arrivati, per le promesse non mantenute, ma anche la voglia di continuare a crederci, la speranza, la forza di andare avanti anche per chi non c’è più. Saponara, Villafranca, Rometta, Spadafora, Venetico, Santa Lucia del Mela, Barcellona, un anno dopo l’alluvione che mise in ginocchio la fascia tirrenica si sono strette in un’unica grande comunità per ricordare. Dopo la messa di questa mattina celebrata nella chiesa Madre di Saponara dall’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana, il lungo pomeriggio della memoria “Mai più 22-11-11” è iniziato intorno alle 16 nel palazzetto che porta il nome di Graziella Campagna. C’erano Nicola Venuto, Matteo De Marco, Roberto Abbadessa, Maria Teresa Collica, sindaci di Saponara,Villafranca, Rometta, Barcellona, c’erano i deputati messinesi eletti all’assemblea regionale siciliana Nino Germanà, Santi Formica, Beppe Picciolo, Filippo Panarello, Pippo Laccoto, Franco Rinaldi, Bernardette Grasso, c’era il capo del Genio Civile di Messina Gaetano Sciacca, il Responsabile della Protezione Civile regionale Pietro Lo Monaco e messinese Bruno Manfrè, c’era il presidente della Provincia Nanni Ricevuto. C’era però soprattutto la gente, chi ha vissuto in prima persona quella tragedia, c’era chi guardando le immagini del disastro proiettate all’inizio dell’incontro non ce l’ha fatta a non trattenere le lacrime perché le ferite nel cuore sono ancora troppo fresche. E c’erano i familiari delle vittime, anche loro in quel palazzetto per condividere il dolore e per provare a guardare avanti. L’ospite più atteso sicuramente il neo Presidente della Regione Rosario Crocetta che non è voluto mancare per far sentire a Saponara e a tutti i comuni vicini la sua presenza e il suo impegno.
Il presidente ha parlato dei pochissimi soldi che finora sono stati stanziati, anche se non ancora arrivati, degli interventi non ancora avviati e della necessità di attuare fin da subito un piano di prevenzione che tocchi tutte le zone più deboli della Sicilia. “E’ una vergogna che ci siano voluti 7 mesi per ottenere l’ordinanza di protezione civile che stanziasse i 48 milioni di euro” ha urlato il presidente. Crocetta guarda anche all’Europa e ai fondi che la Sicilia non ha saputo utilizzare e assicura che riuscirà a ottenere finanziamenti importanti per la messa in sicurezza dei territori. Sa bene che la gente vuole risposte concrete e lui è pronto a far parlare i fatti perché non è più tempo della “solidarietà delle chiacchiere”. Ha già fatto sbloccare fondi che erano rimasti fermi da tempo, ha chiesto una relazione dettagliata delle criticità in modo da capire dove e come intervenire.
Il presidente Crocetta parla a ruota libera e passando da un dissesto all’altro non si risparmia alla domanda sul dissesto finanziario di Messina. E’ perfettamente a conoscenza della gravissima situazione in cui versa la città, già la prossima settimana convocherà il commissario e le deputazioni nazionale e regionale messinesi per fare il punto della situazione. Parla della Fiera di Messina il presidente Crocetta, dice che non è possibile che la Sicilia perda una Fiera Internazionale come se nulla fosse ed è pronto a prendere in mano la questione e a salvare la Fiera messinese. Parla di tutti gli scempi causati dalla mano scellerata dell’uomo e dice che chi ha sbagliato dovrà pagare.
La presenza del presidente Crocetta è stato sicuramente un segnale importante per la gente di Saponara che però adesso chiede di non essere abbandonata. In un anno non è stato fatto assolutamente nulla e i pochi soldi che stanno arrivando, dei 48 previsti la prima tranche era di 14 milioni adesso sono diventati 11, non basteranno neanche per coprire le spese sostenute fino ad oggi. Lo dice chiaramente il numero uno della Protezione civile siciliana Pietro Lo Monaco: “I fondi in arrivo serviranno per pagare le imprese che hanno lavorato durante l’emergenza e gli albergatori che hanno ospitato gli sfollati. Il resto cercheremo di dividerlo secondo un piano di priorità a cui stiamo già lavorando. La certezza è che questo territorio, ad un anno dalla tragedia, non è sicuro e nessuno può escludere che possa accadere di nuovo un evento di quella portata”. La gente di Saponara e di tutti i comuni vicini queste cose, purtroppo, le sa bene. Per questo nei giorni in cui il cielo si fa cupo la paura torna a farsi sentire forte.
D’accordo sull’esiguità dei fondi a disposizione per la ricostruzione anche i deputati che oggi erano a Saponara e che hanno garantito massimo impegno per riuscire ad ottenere di più anche dal governo nazionale. La certezza però che, ad oggi, qui è tutto uguale ad un anno fa. Non c’è più il fango nelle strade e nelle case. E’ rimasto negli occhi e nel cuore di l’ha visto portarsi via la serenità di una comunità e le vite dei tre angeli di Scarcelli. Nessuno può dimenticare quanto accaduto e nessuno vuole farlo affinché davvero non ci sia mai più un 22 novembre 2011. (Francesca Stornante)