Saverio Pazzano sulla vicenda Castorina "Se si va a processo, Comune si costituisca parte civile”

Saverio Pazzano sulla vicenda Castorina “Se si va a processo, Comune si costituisca parte civile”

Davide Gerace

Saverio Pazzano sulla vicenda Castorina “Se si va a processo, Comune si costituisca parte civile”

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martedì 15 Dicembre 2020 - 17:12

La Strada e Riabitare Reggio con Saverio Pazzano con una nota spiegano la situazione dopo l'arresto del consigliere comunale di Reggio Calabria

Dopo lo scandalo dei giorni scorsi che ha portato all’arresto del consigliere comunale di Reggio Calabria del Pd Antonino Castorina, i movimenti La Strada e Riabitare Reggio insieme con Saverio Pazzano dicono la loro sulla vicenda. “Se l’esito delle indagini in corso e il successivo iter giudiziario dovessero confermare il coinvolgimento di Antonino Castorina nella vicenda dei brogli elettorali in occasione delle recenti elezioni comunali; se, ancor peggio, si dovesse allargare a macchia d’olio il novero delle responsabilità in merito a quello che si prospetta come un grave turbamento della regolarità del processo di voto, ci troveremmo di fronte a due questioni ineludibili. La crisi della rappresentanza politica in città, e la conseguente necessità dell’assunzione di responsabilità da parte dell’attuale maggioranza rispetto a questa stessa crisi”.

La Strada e Riabitare Reggio avevano sporto denuncia

All’indomani del voto, a seguito delle segnalazioni di irregolarità giunteci da diversi seggi, La Strada e Riabitare Reggio avevano puntualmente provveduto a sporgere regolare denuncia presso la Commissione elettorale. Ci sembra, però, di ravvisare una problematica sistemica, perché, accanto alle irregolarità, sembrano sussistere da anni inadempienze che finiscono per favorire eventuali brogli: ci riferiamo, ad esempio, alla presenza all’interno delle liste elettorali di Reggio Calabria di persone decedute da diversi anni, o alla possibilità di recarsi presso gli uffici comunali e richiedere duplicati delle tessere elettorali senza alcuna delega, come rilevato dai primi esiti delle indagini che hanno coinvolto il consigliere Castorina.

Ritorno al voto

“Se, a fronte di un quadro complessivo che appare decisamente sconfortante, la comunità reggina dovesse aver smarrito la fiducia residua nella propria rappresentanza, l’attuale classe dirigente risulterebbe sostanzialmente delegittimata. Il ritorno alle urne sarebbe allora questione di rispetto del significato delle libere istituzioni e del loro fondamento nella sovranità popolare. Non si tratta affatto di cavalcare il populismo, al grido di “Dimettiamoci, al voto!”. Dovrebbe essere la maggioranza a dichiarare il proprio fallimento politico rispetto ad un’inadeguata selezione dei propri rappresentanti. Non si può circoscrivere infatti la questione al versante giudiziario (pur fondamentale), ma ne va evidenziata la ricaduta politica. Se infatti la spregiudicatezza di un sistema di potere dovesse essere percepita, parafrasando Freud, come “al di là del principio di pudore”, le cittadine e i cittadini sentirebbero uno scollamento lacerante rispetto all’attuale guida politica della città. Il peggio che può capitare a una società, diceva Alvaro, è “credere che vivere onestamente sia inutile”. Noi dobbiamo ribadire con forza che vivere onestamente è l’unica cosa utile. Esiste una questione morale enorme in città. Chiediamo, dunque, in vista delle future tornate elettorali, un’intransigente vigilanza sulla regolarità delle operazioni di voto. L’amministrazione comunale deve far funzionare la macchina burocratica della città: ciò è responsabilità del Sindaco, dei dirigenti e funzionari comunali, della sezione elettorale del Comune”.

Regolamento etico per i consiglieri

Per concludere i movimenti fanno delle richieste “chiediamo al Comune di impegnarsi su un aspetto fondamentale: l’approvazione di un regolamento etico per i consiglieri comunali, che preveda dimissioni e autosospensioni in occasione di particolari circostanze, al fine di non gettare discredito sulla massima assemblea cittadina. Invitiamo, infine, il Comune, a tutela e per rispetto delle istituzioni, a costituirsi parte civile se la posizione del consigliere Castorina si aggravasse fino al rinvio a giudizio, approdando dunque in sede processuale. Seguiremo questa vicenda scrupolosamente: se si arrivasse a processo, preannunciamo che Saverio Pazzano e il gruppo politico che rappresenta si costituirebbero come parte civile, in difesa del patto costituzionale tra cittadinanza e rappresentanza politica”.

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