Roma – “Non mi sorprende il parere contrario all’ordine del giorno che ho presentato, il quale invita il Governo a valutare l’opportunità di riaprire il cantiere del Ponte sullo Stretto di Messina. Non mi sorprende perché il ministro Toninelli ha definito l’Opera come un enorme spreco di denaro pubblico, ritenendolo necessario solo ai grandi lobbisti. Il ministro però che accusa i nostri governi non ha memoria storica, dimostrando di non conoscere i fatti. Il nostro Governo aveva avviato i lavori del Ponte sullo Stretto, con la realizzazione del progetto definitivo, stipulando i contratti e realizzando opere secondarie come la variante di Cannitello. Nel 2011, durante il Governo Monti, il Ponte sullo Stretto fu tolto dalle priorità e le risorse dirottate sull’alta velocità Milano Genova. Ancora oggi paghiamo le conseguenze di una scelta immotivata e scellerata. Ancora oggi noi paghiamo le spese di tale scempio”. A riferirlo dai banchi della Camera è la deputata di Forza Italia, Matilde Siracusano.
“Infatti – conclude la parlamentare –, insieme al collega Germanà, ai sindaci di Messina e di Villa San Giovanni, Cateno De Luca e Giovanni Siclari, abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti per valutare il danno erariale per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ecco, in questa circostanza invito il Governo a valutare l’importanza strategica dell’Opera, che non serve a collegare solo la Sicilia alla Calabria inserendosi nel corridoio europeo Palermo-Berlino. Erano arrivate rassicurazioni da esponenti leghisti del Governo, a seguito del convegno di Rete Civica per le Infrastrutture, che si è svolto recentemente a Messina. È per tale motivo che invito nuovamente il Governo a valutare la bontà dell’infrastruttura”.