La scalata al rettorato continua. La prima votazione non è bastata a far conoscere il nome del nuovo rettore dell’Università degli Studi di Messina, ma è servita a confermare le previsioni della vigilia: e cioè che la partita si gioca tra il professore di economia Pietro Navarra, ex pupillo ed ex prorettore di Tomasello, che ha ottenuto 687 voti ed il professore e direttore del Dipartimento degli Alimenti e dell'Ambiente Giacomo Dugo, erede designato dall’attuale Magnifico, al quale sono andate 485 preferenze. Nessuno dei due ha raggiunto il quorum degli 827 voti necessari, colpa o merito del professore di Letteratura Latina, Giovanni Cupaiuolo, che con i suoi 224 voti si è pesantemente insinuato nel duello Dugo-Navarra, assumendo un ruolo determinante in vista della seconda votazione, fissata per lunedì prossimo. Restano ai margini della competizione la professoressa di Veterinaria Adriana Ferlazzo, che ha ottenuto 80 voti, ed il professore di diritto amministrativo Antonio Romano Tassone, con soli 34 voti.
La guerra per espugnare l’Ateneo peloritano comincia quindi adesso, ma la prima battaglia ha già lasciato sul campo un ferito illustre: il rettore in carica, il cui potere traballa. Durante lo spoglio finale, quello svoltosi nel seggio n.1, Tomasello è rimasto chiuso nella sua stanza e da lì non è uscito neanche per un attimo, probabilmente deluso dai risultati venuti fuori dagli altri seggi, che hanno visto primeggiare Navarra a discapito del suo “protetto”. Ad appesantire il clima nella stanza del rettore avranno contribuito anche le polemiche, immediatamente rimbalzate all’esterno, su quelle novantesi schede, tutte pro Dugo e tutte fuoriuscite dalle urne dei seggi 1 e 2, segnate con una linea obliqua e non con una croce ( come vorrebbe il regolamento ma non il manifesto appeso in ogni seggio) , da molti considerato un segno di riconoscimento.
Ferito sì ma non ancora morto, terminato lo spoglio Tomasello si è immediatamente messo al lavoro per studiare le strategie utili a ribaltare l’esito odierno ed a spingere la volata del professor Dugo, staccato da Navarra di ben 202 voti , pescati anche lì dove il voto singolo aveva un valore specifico e quindi tra i docenti, i ricercatori a tempo indeterminato ed una parte di popolazione studentesca. Navarra ha tra l’altro stravinto nei seggi in cui hanno votato il personale tecnico ammnistrativo ed i collaboratori ed esperti linguistici , il cui voto però valeva il 20%. Se il valore fosse stato pieno, oggi ci sarebbe il nome del nuovo rettore.
Sebbene da questa votazione il professore di Economia esca oggettivamente più forte del rivale, Navarra ed il team che lo ha sostenuto in queste settimane – con un prima linea i professori Marco Centorrino e Michele Limosani – non hanno alcuna intenzione di abbassare la guardia ed anche loro stanno già pensando a studiare mosse e contromosse di questi giorni antecedenti alla seconda votazione. Bisogna innanzitutto capire come si muoverà il prof. Cupaiuolo, che rischia davvero di essere l’ago della bilancia di questa importante elezione universitaria, mai così partecipata numericamente mai così sentita emotivamente.
Del resto, la posta in gioco è troppo alta: c’è il futuro dell’Università di Messina, c’è un’immagine da ricostruire dopo le tante vicende giudiziarie che hanno acceso negativamente i riflettori sul nostro Ateneo, c’è da decidere chi guiderà il nuovo corso della nostra istituzione accademica per il prossimo sessennio, dopo quasi un decennio di regno Tomasello. (Danila La Torre)