Ha lasciato tutto scritto su un biglietto, i motivi, le scuse, gli affanni degli ultimi mesi, l’affetto per i suoi cari. Poi, nella tarda mattinata di ieri, si è allontanato dalla sua proprietà campagnola in contrada Ammendolara, a Scaletta, si è diretto verso la radura dinnanzi, ha utilizzato il tubo di sostegno di un pergolato e si è impiccato.
Era un operaio edile, cinquantaseienne, residente a Scaletta Marina. Secondo le testimonianze degli amici, l’uomo non lavorava più da diversi mesi, era malinconico e depresso, costantemente sommerso da quel senso di impotenza verso un mondo lavorativo che, mai come oggi, chiude le porte e non lascia alcuna speranza.
A fare la triste scoperta, un amico che lo attendeva per un appuntamento e che, non vedendolo arrivare, si è premurato di cercarlo nei pressi dell’abitazione.
Immediata la chiamata ai carabinieri della stazione locale e dalla Compagnia di Messina Sud che hanno avviato le prime indagini. Dopo le formalità di rito e l’esame del medico legale, il corpo è stato riconsegnato ai familiari.