Genovese querela Crocetta. Decisione sospesa sulle intercettazioni

Non ha perso tempo Francantonio Genovese. Uscito dal carcere di Gazzi, incassato il colpo del voto alla Camera e della settimana di detenzione nel centro clinico della struttura circondariale, il deputato si è rimesso a lavorare alla sua difesa. Giudiziaria e politica.

Ecco quindi che il deputato passa al contrattacco: i suoi difensori hanno annunciato che depositeranno querela nei confronti di Crocetta.

Il Governatore siciliano nel corso di un comizio a Ragusa era tornato sul caso Genovese parlando di innumerevoli conti correnti del deputato, ben oltre quelli sotto la le te della magistratura messinese. Con Crocetta sul palco, tra gli altri, Giuseppe Lumia. "Basta con questa politica dell'antimafia a colpi di inchieste giudiziarie", aveva detto Fausto Raciti all'indomani della richiesta di arresto nei confronti di Genovese, nel marzo scorso, appellandosi all'unità del Pd. Un appello che evidentemente non tutti hanno raccolto.

Le dichiarazioni di Crocetta sono del 20 maggio scorso. Mentre il Gip Giovanni De Marco, cioé, doveva decidere sull'istanza di scarcerazione, poi concessa.

Tornando al braccio di ferro con la Procura di Messina, invece, oggi é in programma un altro passaggio chiave.

Stamani infatti l'avvocato Nino Favazzo, è tornato al confronto con De Marco da un lato, e il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita dall'altro. Sul tavolo ci sono oltre un centinaio di intercettazioni telefoniche e De Marco dovrà pronunciarsi sulla loro utilizzabilità. Secondo i legali di Genovese "Si tratta di conversazioni che non hanno alcuna rilevanza nell'inchiesta penale", sostiene l'avvocato Favazzo, ma soprattutto si tratta di conversazioni telefoniche che vedono coinvolto il deputato nazionale, risalenti al periodo che vanno dal 2011 al 2013, effettuate senza l'autorizzazione della Camera dei Deputati, necessaria come nel caso di richiesta di arresto.

Secondo l'aggiunto Ardita, le conversazioni intercettate dalla Polizia sono invece utilizzabili, e quindi possono entrare nel fascicolo che compone le accuse a Genovese, perché effettuate sulle utenze di altri soggetti e non sulle linee intestate all'onorevole.

La decisione non è attesa oggi. Dopo una udienza dai toni pacati, che ha visto schierati al banco dei pm tutti i magistrati impegnati nel caso, il giudice si è riservato la decisione.

Mentre si battaglia in aula, gli inquirenti continuano a lavorare. La scarcerazione dell'onorevole non ha soddisfatto del tutto la Procura, che aveva dato parere negativo alla possibilità di porre Genovese ai domiciliari. Scontato il ricorso al Tribunale del Riesame da parte del pool di magistrati guidati da Ardita, composto dagli aggiunti Fabrizio Monaco, Antonio Carchietti, Liliana Todaro e Camillo Falvo. (ULTIMO AGGIORNAMENTO ORE 13.50)

Alessandra Serio