Fuori i tir dalla città e spazio alle biciclette. Il sindaco Renato Accorinti prova a far diventare Messina vivibile e“green”: sbarra” la via ai mezzi pesanti – per il momento solo a quelli provenienti dal Molo Norimberga – e promuove il mezzo ecologico per eccellenza, la bici.
Proprio oggi entra in funzione il circuito ciclabile urbano, alias la pista ciclabile, che si snoderà lungo le vie Garibaldi, Battisti, Cannizzaro, Cavour e Boccetta.
Nello specifico il provvedimento interesserà la via Garibaldi, tratto lato monte in direzione di marcia nord-sud, compreso tra il viale Boccetta e la via Battisti; via Battisti, nel tratto lato monte ovest, in direzione di marcia nord-sud, tra le vie Garibaldi (largo San Giacomo) e Cannizzaro; corso Cavour, lato valle est, direzione di marcia sud-nord; viale Boccetta, nel tratto lato sud in direzione di marcia monte valle (ovest- est), tra corso Cavour e via Garibaldi; controviale di via Cannizzaro antistante l'Università, nel solo tratto in direzione di marcia valle – monte (est – ovest), tra via Battisti e piazza Pugliatti; via Cannizzaro, nel tratto lato nord in direzione di marcia valle – monte (est – ovest), tra piazza Pugliatti e corso Cavour.
Per garantire maggiore sicurezza alla circolazione delle biciclette , il Comune istituirà limite massimo di velocità di 30 Km/h lungo le corsie riservate agli autobus e taxi del corso Cavour, del tratto di via Garibaldi, tra viale Boccetta e via Battisti e del tratto di via Battisti, tra le vie Garibaldi e Cannizzaro.
La pista ciclabile è, infatti, delimitata solo da segnaletica orizzontale, e precisamente da una linea gialla ed una bianca che la separano dalla corsia preferenziale destinata ad autobus, taxi, mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine. Caratteristica questa che non ha mancato di suscitare polemiche da parte di chi ritiene che sarebbe stato più opportuno, per ragioni di sicurezza, “proteggere” i ciclisti che percorreranno il circuito installando un cordolo di separazione tra la pista ciclabile ed il resto della carreggiata. I messinesi non brillano certo per senso civico e i rischi sono essenzialmente due: che la pista ciclabile diventi corsia preferenziale per moto e scooter, che metterebbero a repentaglio l’incolumità dei “ciclisti”, oppure che si trasformi in area di sosta abusiva utilizzata da quegli automobilisti indisciplinati- purtroppo tanti – che hanno l’abitudine di parcheggiare esattamente di fronte negozio in cui devono entrare.
Le critiche, molte delle quali anche legittime, non hanno fermato Accorinti né tanto meno il progetto, ripatito dopo un momentaneo stop. Del resto il sindaco ha più volte spiegato che “la presenza in città di piste ciclabili, aree pedonali e parchi rappresenta il parametro fondamentale ed indispensabile per migliorare la qualità della vita quotidiana”. Per il primo cittadino “è una questione di crescita culturale ed il compito dell'Amministrazione comunale è quello di creare le modalità e le opportunità ai cittadini per cambiare il nostro stile di vita, limitare l'inquinamento acustico e favorire l'attività motoria".
I lavori per la realizzazione del circuito ciclabile urbano sono costati 66mila 245 euro, di cui 39mila 950 a base d'asta, comprensivo degli oneri per la sicurezza, e 26mila 295 euro per l'acquisto di attrezzature per l'arredo urbano, già previsto dai proventi contravvenzionali secondo quanto disposto dalla normativa vigente. La ditta che li ha eseguiti è la Zambra snc di Messina, il direttore dei lavori è l'ing. Carmelo Costanzo ed il responsabile del procedimento, l'ing. Mario Pizzino.
La presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, sostiene che il costo previsto inizialmente è via via lievitato, ha anche fatto richiesta di carte agli uffici ma ha incontrato qualche resistenza.
Danila La Torre