L’incontro tra il Partito dei Comunisti e il sindaco Accorinti si è svolto lo scorso 25 settembre. A distanza di quasi quattro mesi, le cose sono cambiate in peggio. E’ l’opinione del segretario provinciale Antonio Bertuccelli, che spiega: “Tante le questioni sollevate quel giorno dal Partito, dalla mobilità urbana e i trasporti cittadini alla Scuola, dall’utilizzo e la destinazione d’uso dell’ex Ospedale Regina Margherita al recupero e l’utilizzo delle ex aree militari e della Fiera, ma finora nessun riscontro o accenno d’iniziativa”.
Non solo nessuno sviluppo su questi temi, anche alcune scelte non condivise: “Il pagamento della mensa scolastica per tutti, dai più agiati ai meno abbienti (ma si è posto rimedio, ndr); la messa in funzione della discarica di Pace, nonostante sia nel centro cittadino e zona a protezione speciale; il qualificare “frettolosi” gli occupanti della ex scuola “Pietro Donato”, cittadini che intendono far fronte alla crisi abitativa; il caso dei migranti, a cui la Giunta non ha saputo garantire un’adeguata accoglienza offrendo le aree di proprietà comunale o requisendo le abitazioni sfitte da decenni. Non ultima, la famigerata Tares che mette in ginocchio la già precaria economia delle famiglie messinesi, mentre l’immondizia regna sovrana. Una tassa non consegnata a tutti, che eventualmente andrà pagata con tanto di mora, e che appare illegittima, in particolare sulla retroattività”.
Il Partito dei Comunisti Italiani, che ha sostenuto il programma di Accorinti, sa bene che il cambiamento non poteva essere dall’oggi al domani ma, “a distanza di 6 mesi dall’insediamento, avremmo voluto averne almeno il sentore. Ci pare, invece, che rimarchi le tracce di vecchie logiche politico-amministrative a cui siamo sempre stati contrari e oppositori. Troppo facile dire che ereditiamo il disastro delle passate amministrazioni”.
Bertuccelli parla di una città sempre meno vivibile “e sempre più piegata al potere dei forti. Le nostre orecchie ascoltano gli umori dei messinesi che dicono che questa è un’amministrazione di dilettanti allo sbaraglio e la nostra testa ci fa pensare che non possiamo partecipare a nessuna corrida”.
E tra le tante, ecco un’altra richiesta al sindaco Accorinti: l’intitolazione di una strada o di una piazza a Enrico Berlinguer. “L'11 giugno del 2014 saranno passati trent'anni dalla morte, sul palco a Padova, durante un comizio, di Enrico Berlinguer. Non era "soltanto" il segretario nazionale del Partito Comunista: Berlinguer era un uomo il cui rigore morale e politico, la cui passione civile, il suo saper stare in mezzo alla gente e conoscerne le necessità erano universalmente riconosciuti. Difficilmente le nuove generazioni avranno la fortuna di conoscere un uomo che sintetizzi in sé il senso dello Stato, la cultura, la preparazione politica, lo spessore etico, la passione civile di Enrico Berlinguer”.
La richiesta nasce “perché i giovani traggano esempio dalla storia di quegli anni. La dignità di una città deve ripartire anche dal recupero e da una tutela strenua della memoria, come bene prezioso e antidoto alla corruzione e alla cancellazione della democrazia”.
Gli interessati, residenti a Messina, potranno firmare la petizione presso la Federazione Provinciale in via Garibaldi, 375 oppure chiamare i numeri 347.0851530 – 340.6255256.