Trenta persone in scena, in una commistione tra teatro, danza, musica rock e i versi delle più grandi opere shakespeariane. Stiamo parlando di “Orchestra Shakespeare”, spettacolo conclusivo del percorso di ricerca teatrale condotto per un anno intero dagli attori Annibale Pavone e Angelo Campolo, che andrà in scena al Monte di Pietà di Messina da venerdì 15 a domenica 17 luglio (ore 21.30). Il progetto, dal titolo “Il gioco più serio” – che ha coinvolto complessivamente cinquanta persone tra città e provincia, diverse per età e formazione –, si è sviluppato attraverso tre tappe: «”A sud di Shakespeare” era il titolo della prima», spiega lo stesso Angelo Campolo, attore che vanta esperienze sia nel mondo del teatro che sul grande schermo, oltre che in varie fiction televisive. «Un modo per dichiarare che ci interessavamo al grande autore inglese e che, allo stesso tempo, volevamo lavorare sul dialetto. “Isole” era il nome della seconda tappa: perché tanti naufraghi si sono incontrati con persone di diversa formazione. La terza e ultima tappa è stata, poi, quella di preparazione per questo spettacolo». Tanti gli attori, gli scrittori, i registi e i danzatori della scena teatrale che hanno partecipato attivamente al progetto lavorando con i ragazzi. Roberta Ricci, che ha curato lo studio sul teatro danza; Giampiero Cicciò, Giovanni Moschella e Antonio Lo Presti, che hanno approfondito l’aspetto interpretativo dell’esperienza scenica; Alessio Piazza, attore legato da un lungo sodalizio con Emma Dante; gli autori Spiro Scimone e Dario Tomasello, Dino Scuderi, per la parte musicale, Renzo Di Chio per quella tecnica. Infine, Gianni Fortunato che, in collaborazione con Accademia Sarabanda, ha curato la sezione del laboratorio “Ludus in fabula”, rivolta ai ragazzi più piccoli.
Angelo Campolo spiega poi i retroscena e gli spunti da cui è partita l’idea di realizzare “Orchestra Shakespeare”: «Con Annibale Pavone abbiamo deciso di aprire questo progetto dopo “Troppu trafficu ppi ‘nnenti”», racconta l’attore messinese. «Dopo un anno e mezzo, quindi, siamo ancora qua e siamo contenti. Da un gruppo di dieci persone siamo arrivati a trenta. Ci piace sperimentare, disinibire il corpo, abbandonare le paure, scoprire fantasie che nel quotidiano, invece, nascondiamo. L’orchestra sono loro, i ragazzi in scena: i loro corpi, le loro voci». Uno spettacolo costruito anche e soprattutto sull’uso della voce, sul tempo ritmo, su una particolare gestione dello spazio. Curioso notare come l’ispirazione di “Orchestra Shakespeare” nasca da un testo semisconosciuto attribuito sì all’autore di Stratford, ma la cui paternità, a tutt’oggi, è in forte dubbio: «Si tratta di “Pericle: principe di Tiro”. In questo lavoro ci sono temi come il viaggio, il mare, le insidie delle nuove terre in cui si approda. A questo testo, comunque, ci siamo soltanto ispirati. Pericle sono loro, gli attori in scena. Il Monte di Pietà diventerà allora, per l’occasione, una grande nave, con dei grandi teloni che durante lo spettacolo verranno aperti». Un “viaggio”, dunque, quello sul palcoscenico, organizzato per gridare alla terraferma il proprio bisogno di sincerità, e che, viste le premesse, anche al pubblico piacerà intraprendere.
Per la partenza, appuntamento a venerdì 15 luglio. (E. Anastasi) CLICCANDO SU GALLERY ALCUNI MOMENTI DELLE PROVE