Gli scenari cambiano. Eccome se cambiano. Forse non è lecito parlare di terremoto, perché quelli sono imprevedibili mentre l’addio dell’Udc al governo Lombardo era pressoché annunciato. Troppi i mal di pancia, troppi i malumori esternati pubblicamente a cui non sono seguiti fatti conseguenti che lasciassero pensare ad una riconciliazione. L’appello alla “comunione d’intenti” lanciato ieri da Raffaele Lombardo è sembrato più un ultimo tentativo di forma piuttosto che una mossa studiata su cui basare una concreta possibilità di ripensamento. L’annuncio ufficiale è arrivato stamattina e lo ha dato Gianpiero D’Alia al termine del coordinamento regionale tenutosi stamattina. Erano presenti i parlamentari regionali, il capogruppo all’Ars Giulia Adamo e non è un caso se a presiedere i lavori è stato Andrea Piraino, che a breve presenterà le proprie dimissioni da unico assessore in quota Udc del governo regionale.
«Grazie al contributo determinante dell’Udc siciliano – si legge nel documento redatto al termine della riunione – in un anno di collaborazione col governo della Regione, si sono realizzati alcuni fatti positivi in materia di Sanità, di trasparenza nella pubblica amministrazione, di acque e rifiuti, di sistema elettorale per gli Enti locali, di riorganizzazione delle Asi e di housing sociale. Oggi, però, vi è bisogno di una fase politica nuova per affrontare le emergenze dettate dalla crisi economica e sociale che sta scuotendo il Paese, il Sud e la Sicilia in particolare. Per questo, un mese fa, abbiamo chiesto al presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, di trasformare l’alleanza parlamentare, che precariamente lo sostiene, in una maggioranza politica forte e coesa che attribuisca al Terzo polo un ruolo centrale. E’ questo passaggio ineludibile per realizzare quelle riforme utili a mettere in sicurezza i conti pubblici della Regione, garantendo crescita economica e sociale alla Sicilia, in sintonia con ciò che sta avvenendo a livello nazionale e per superare alcune rilevanti criticità riscontrate nell’azione dell’esecutivo regionale. Ad oggi le risposte che abbiamo avuto non sono sembrate all’altezza della gravità della situazione».
«Pur comprendendo, infatti, la complessità politica del momento e, soprattutto, del rapporto col Pd, che in Sicilia sta attraversando un periodo di profonde divisioni interne – si legge ancora – ribadiamo che non si può restare fermi o, peggio ancora, impantanati nelle difficoltà altrui. L’Udc siciliano ritiene, pertanto, conclusa la collaborazione con questo governo regionale la cui maggioranza politica appare debole e poco coesa per affrontare con efficacia le dure prove che nel 2012 il Paese e la Regione saranno chiamate ad sostenere. Ringraziamo il presidente Lombardo per la leale collaborazione fin qui avuta e ringraziamo il professore Andrea Piraino per il lavoro svolto con professionalità nel delicato settore delle politiche familiari e sociali. Il coordinamento regionale dell’Udc, all’unanimità, dopo aver preso atto ed apprezzato la sua scelta di rassegnare le dimissioni da assessore regionale, lo ha eletto presidente perché intende continuare ad avvalersi della sua preziosa collaborazione».
Se sul Pd la posizione è chiara e netta («abbiamo rispetto per il suo dibattito interno, ma non può paralizzare le altre forze politiche né l’azione di governo», ha detto D’Alia), sul Terzo Polo il senatore centrista non sembra avere dubbi: «C’è un rapporto di grande collaborazione con Fli e Api, certo non possiamo obbligare nessuno a lasciare il Governo, la nostra è una decisione politica assunta con grande serenità. Crediamo nel progetto del Terzo Polo come alternativa e per essere alternativi dobbiamo fare cose diverse».
Ma è ovvio il pensiero: se l’Udc è fuori e Fli continua a stare dentro, come si fa a parlare di Terzo Polo unito? Immediata è la presa di posizione di Carmelo Briguglio, coordinatore regionale dei finiani. «L’Udc – afferma il deputato di Futuro e Libertà – ha ritenuto di concludere la propria collaborazione col governo Lombardo ma lo fa con garbo e soprattutto con un serio e costruttivo invito al presidente Lombardo e ai partiti che lo sostengono al fine di aprire un fase politica nuova per la nostra regione che sono certo vedrà il partito di Casini e D’Alia tornare a partecipare a una compagine guidata dallo stesso presidente Lombardo per affrontare le sfide che la crisi pone a tutti noi, sulla base degli importanti risultati che questo governo, come l’Udc stessa ribadisce, ha raggiunto col contributo leale della stessa Udc, Mpa, Api e Fli».
Secondo Briguglio nel Terzo Polo «deve essere incluso a pieno titolo l’Mpa e che ora deve esercitare una comune e forte leadership politica e culturale per guidare la nuova fase di governo, in piena intesa col presidente della Regione. Siamo certi che il presidente Lombardo saprà raccogliere e sviluppare in termini positivi l’iniziativa dell’Udc per dare vita a una seconda fase caratterizzata da una maggiore coesione tra tutte le forze che hanno sostenuto finora l’esecutivo e da politiche di governo all’altezza della transizione epocale che la comunità nazionale e in particolare le famiglie, i giovani e le imprese siciliane stanno affrontando». E a questo proposito nei prossimi giorni Fli insedierà e riunirà i propri organi dirigenti scaturiti dal congresso di Taormina «per un più approfondito esame e per una valutazione compiuta della situazione politica regionale».