Pilone Illuminato, un palco allestito come per le migliori occasioni, artigianato, fotografia e pittura. Questi gli ingredienti della prima edizione del Capo Peloro Fest.
Il vero protagonista ad unire tutti e salvare la sirenetta il mitico Peloro, un luogo magico che la Proloco Capo Peloro attenziona e attenzionerà attraverso innumerevoli iniziative. E’ stata una lunga giornata di musica, che è riuscita a coinvolgere bambini, giovani e adulti – tutti accomunati dall’amore per un luogo incantato dalle strade calde tra le case basse come riporta “Punta del Faro” del noto Mario Venuti. Poi la grande prova, il cinema sotto le stelle, “La mafia uccide solo d’estate” di Pif, momento molto toccante, a cui è seguito l’intervento di Ninni Bruschetta e di Antonio Alveario – nel film rispettivamente Fra Giacinto e Totò Riina – che non si sono risparmiati battute divertenti in linea con il film ma anche amare riflessioni sulla nostra martoriata terra.
Un lembo di terra e di mare che ha ispirato i più grandi poeti e artisti di ogni tempo e che, oggi, vede un gruppo di giovani che cerca di lasciare un segno e fare la propria parte per restituire dignità a luoghi come Capo Peloro che rappresentano un elemento di spinta per lo sviluppo economico dell’intera città di Messina.
Numerose esibizioni live di artisti messinesi hanno animato la serata in modo sempre più crescente, da Luciano Panama con il suo rock, seguito poi dai Traccia Nascosta, con il brano dedicato alla “Punta del Faro”. L’atmosfera si è scaldata ancora grazie all’energia dei Demo Mode, sapientemente miscelata al rock mediterraneo dei Big Mimma in “Com’è profondo il mare”. L’attaccamento alla propria terra di due giovani gruppi: nelle rime dei Cani da Traccia, e l’indie rock esplosivo dei Pressione su Malta e l’inconfondibile stile dei Boo Daci’s hanno tenuto alto il coinvolgimento degli oltre 2000 partecipanti, culminato nei dj set di Luca Maio e Paul Ursin che hanno accompagnato il CapoPeloro Fest verso la sua prima alba.