ROMA – Lo sceneggiatore Paolo Roberto Santo nasce a Messina nel 1984, appassionato di fotografia e audiovisivo, si trasferisce a Roma nel 2011 dove completa la sua formazione con la laurea magistrale al Dams. Di pari passo inizia a lavorare nel settore dello spettacolo: teatro, cortometraggi, sceneggiature e documentari.
Sua è stata la scrittura e regia dello spettacolo teatrale “Il Manifesto”, approdato a Messina due estati fa, dove a interpretare l’opera di Paolo Roberto Santo è stato un altro messinese, l’attore Francesco Bonaccorso.
L’ultimo obiettivo è stato raggiunto da Paolo qualche settimana fa, quando il suo progetto “La Cassapanca” ha vinto il Bando contributi selettivi per la scrittura del ministero della Cultura. “Si tratta di un bando – spiega Paolo Roberto – che il ministero indice ogni anno e a cui ho partecipato in passato”. Gli autori inviano un loro progetto di produzione che può essere un’idea di un lungometraggio o di una serie, e la commissione dopo averli valutati gli assegna un punteggio.
“A settembre ho inviato un bel po’ di materiale – ricorda Paolo – e il 24 gennaio, dopo la valutazione della commissione, sono risultato vincitore. Non ci potevo credere, è stata una notizia che mi ha reso molto contento”. La Cassapanca ha infatti totalizzato 85 punti sui 100 a disposizione: 26 per l’originalità della storia, 26 per la qualità della scrittura, 25 alla voce “potenziale di realizzazione dell’opera” e 10 per “il potenziale di diffusione” della stessa nei circuiti italiani, esteri e ai festival.
“La sceneggiatura godrà del contributo del ministero della Cultura e questo potrebbe farla valutare positivamente alle produzioni quando la proporrò”: è su questo che Paolo punta pensando alla scadenza, tra un anno quando dovrà consegnarla. Il bando comunque permette un’eventuale proroga di ulteriori sei mesi, ma l’intenzione del messinese è di proporre il suo lavoro, una volta ultimato, a Netflix o Prime Video per la realizzazione. “Non so cosa potrebbe succedere, è una strada difficile e con mille incognite, ma credo che l’unico modo per superare i dubbi sia provare”.
“La scrittura è qualcosa che ho sempre coltivato – racconta Paolo Roberto Santo – sin da quando ho mosso i miei primi passi nei laboratori teatrali della mia città, Messina. Un interesse che mi ha accompagnato anche dopo il trasferimento a Roma. E proprio negli anni romani, fra cortometraggi indipendenti e uno spettacolo teatrale, ho avuto modo di approfondire diversi linguaggi narrativi, cercando sempre di trovare uno stile che fosse soltanto mio”.
“Ho un anno di tempo per scrivere la sceneggiatura della mia serie inedita “La cassapanca”. Il progetto – spiega l’autore messinese – che ho presentato è stato corredato da una quantità corposa di materiale: dal soggetto globale della serie, al profilo dei personaggi al progetto di serializzazione e quant’altro. Vedere il proprio progetto valutato ed apprezzato da una commissione tecnica è stata una grande soddisfazione, così come sapere che nella stessa sessione hanno partecipato e vinto anche personalità affermate del panorama cinematografico italiano”.
“Sono già in fase di scrittura, e preferisco parlare dettagliatamente del progetto a scrittura conclusa.
Si parlerà di fragilità, di ricerca di se stessi, di personaggi letterari di varie epoche e in generale di un universo fuori dall’ordinario. A fare da sfondo a tutte queste tematiche, la pandemia.
Quando tutto questo avrà assunto una forma definitiva – conclude – l’idea è quella di proporla ad alcune case di produzione e piattaforme come Netflix e Prime Video”.