Sono ancora tanti i punti da chiarire sull’esatta dinamica dell’incidente che, sabato notte, è costato la vita al quarantenne Alessandro Ferrara ed al ventitreenne Nino Centorrino. Un impatto tremendo, quello avvenuto all’inizio di via Pietro Castelli, su cui si stanno adesso concentrando le indagini della Polizia Municipale.
Il Sostituto Procuratore Diego Capece Minutolo ha già aperto un fascicolo d’inchiesta ipotizzando il reato di omicidio colposo per l’unico indagato, il conducente della Golf blu con cui, poco dopo le 23 di sabato, si è scontrata la Kawasaki Ninjia verde guidata da Alessandro Ferrara. Tra oggi e domani verrà anche conferito l’incarico per l’autopsia sui due corpi. Dai risultati si potrà chiarire in che condizioni psicofisiche fosse il quarantenne prima di mettersi in sella alla sua moto.
Secondo quanto finora ricostruito, Ferrara stava guidando la Kawasaki, con dietro Nino Centorrino, lungo la via Pietro Castelli. Avevano da poco superato il semaforo, continuando a viaggiare verso Gravitelli, quando si sono trovato dinnanzi la Golf guidata da un giovane. Bisognerà capire a che velocità andasse la Kawasaki e che cosa, nello specifico, abbia determinato l’impatto tra i due mezzi, se una manovra azzardata dell’auto oppure un tentativo di sorpasso da parte di Ferrara. L'unica certezza è che, dopo l’urto, la motocicletta è sbalzata andando a schiantarsi con violenza su una Panda bianca posteggiata a lato.
Quando gli agenti sono arrivati, nel cuore della notte, della Kawasaki rimaneva poco. I corpi di Alessandro e Nino, ormai senza vita, giacevano a decine e decine di metri di distanza. Per chiarire ulteriormente l’esatta dinamica dell’incidente, tutti i mezzi coinvolti sono stati sequestrati. Gli accertamenti verranno effettuati sia sulla moto che su tre macchine: la Golf blu che ha urtato la Kawasaki, la Panda bianca su cui si è schiantata la motocicletta ed una Classe A che si trovava posteggiata dietro la Panda. (Veronica Crocitti)