“Per le aree ex Zir ed ex Zis aspettiamo ancora novità dalla Regione. Tramite i deputati Picciolo e Greco, abbiamo presentato un emendamento alla legge 8 del 2012, per l’utilizzo di queste aree. Al momento è possibile solo imbiancare le pareti o poco più, mentre tutto il resto è bloccato. Riceviamo richieste pressanti da parte di ex operatori della zona che vorrebbero riutilizzare quelle aree. Si tratterebbe di autorizzare il cambio di destinazione d’uso, senza modificare volumi né le sagome né le rendite catastali ed escludendo i fini residenziali. Si potrebbero fare magazzini, negozi, parcheggi. Abbiamo avuto diversi incontri anche con chi la pensa in maniera diversa, come il Genio Civile o il Movimento 5 Stelle, che temono si possano creare nuovi vincoli per il futuro Prg. Non crediamo ci sia questo rischio ma ci siamo comunque resi disponibili a redigere altre linee guida per specificare ulteriormente cosa sia possibile realizzare e cosa no”.
Così l’assessore all’Urbanistica, Sergio De Cola, da noi intervistato lo scorso 29 marzo, chiariva la posizione dell’amministrazione comunale in merito alle aree ex Zir e Zis e accoglieva positivamente il disegno di legge presentato dai deputati dei Dr, Giuseppe Picciolo e Marcello Greco, respingendo le accuse di chi prefigurava l’intento di una nuova speculazione edilizia.
Per ultimi, pochi giorni fa, erano stati i rappresentanti dell’area Civati del Partito Democratico a bocciare la proposta dei Democratici Riformisti. Sulla scia delle polemiche, ecco che arriva ora il colpo di scena. I due deputati hanno annunciato il ritiro della proposta normativa, augurando che il problema di una porzione di territorio fondamentale per il rilancio dell'attività produttiva cittadina possa essere risolto "dai soliti soloni messinesi, molto bravi a parole, ed in grado a tutti i livelli di proporre soluzioni immediate, miracolose, trasparenti e di grande legalità".
L’attacco non ha un solo “nemico” ma è chiaramente rivolto a tutti coloro che avevano criticato il ddl. "Con il collega Marcello Greco – ha esordito il deputato regionale Giuseppe Picciolo – prendiamo atto che, ripetutamente e con grande enfasi, taluni soloni tutti messinesi (che negli ultimi lustri hanno assistito in silenzio all'abbandono ed all'imperante degrado che ha investito la nostra città) confermano di essere molto bravi, a parole, ed in grado a tutti i livelli di proporre soluzioni immediate, miracolose, trasparenti e di grande legalità, criticando, parimenti, le altrui proposte dettate sempre, a parer loro, da finalità illegittime ed opache”.
Non ci stanno, Picciolo e Greco, ad essere additati come fautori della speculazione edilizia. “Abbiamo dimostrato in ogni nostro intervento pubblico la linearità, la legittimità e la assoluta assenza di possibili interventi speculativi di alcun genere della proposta di legge che porta il nostro nome e che riguarda le aree industriali di Messina. Ora attendiamo risposte dai ‘soliti ignoti’ con la stessa fiducia che riporranno in loro la maggior parte dei titolari delle aree degradate ed abbandonate della Zir o Zis, che attendevano la norma transitoria di riordino a cubatura e valorizzazione pari a zero da noi proposta e quindi non per realizzarvi qualche complesso edilizio o qualche paio di grattacieli come qualche benpensante ha voluto far intendere. Ribadiamo infatti che il disegno di legge prevedeva per gli immobili interessati una volumetria zero a sagoma esterna, non modificabile, il che vuol dire valorizzazione zero ovvero pari valore anche dopo la ristrutturazione".
Il risentimento è evidente. Quello di chi afferma di aver agito per il bene comune e viene accusato di aver agito per il bene di pochi. “Con le nostre più sincere scuse – è la sarcastica conclusione – per il disagio provocato”.