Si è concluso alle 12 lo sciopero dei lavoratori marittimi che dal mezzogiorno di ieri, guidati dall’Orsa, hanno indetto il nuovo stop sulle acque dello Stretto. Con grande soddisfazione, sindacati e lavoratori hanno raccolto i risultati della protesta che ha visto il sostegno di sigle sindacali, associazioni e singoli che hanno abbandonato le proprie bandiere per unirsi al fronte comune della causa contro la Caronte&Tourist. Il 100% dei marittimi si è unito alla protesta. Un segnale forte quello dato dai manifestanti.
“La lotta in atto in seno alla società di navigazione Caronte&Tourist ha definitivamente superato i canoni del confronto sindacale aziendale e si pone come vertenza a difesa dei diritti e della dignità di tutti i lavoratori marittimi dello Stretto di Messina il cui futuro dipende anche dall’esito della nostra battaglia – ha dichiarato Antonino Morabito, portavoce dei lavoratori scioperanti -. Sappiamo che i neo assunti di Blu-ferries e gli stessi ferrovieri marittimi di Rfi guardano con apprensione gli sviluppi della nostra vertenza, consapevoli che se dovesse concludersi con la sconfitta dei lavoratori sarebbe un drammatico precedente destinato ad abbattersi su tutto il settore con un fisiologico effetto domino”.
“Un’adesione ben oltre le aspettative”, ha dichiarato Mariano Massaro. Le vertenze in città in questo periodo non si contano più. La solidarietà dimostrata è segno di una presa di coscienza dei lavoratori verso una situazione che è simile per tutti e ritrovarsi a lottare insieme è la nuova forza.
“Occorre che Caronte&Tourist convochi urgentemente il sindacato ad un tavolo di trattativa per modificare radicalmente lo scellerato piano di licenziamenti proposto – ha dichiarato l’Orsa -. Si rendano noti i bilanci e i dividendi degli ultimi anni, non è pensabile che un’azienda a cui questa città ha concesso tanto faccia pagare per intero ai lavoratori non uno stato di crisi ma una paventata diminuzione dei profitti. Auspichiamo – conclude il sindacato – che la società torni indietro sui suoi passi, al fine di scongiurare ulteriori azioni di protesta e stemperare i toni di una vertenza che rischia di sfociare in forti tensioni sociali”. (Giusy Briguglio)