MESSINA – Situazione sempre più tesa per il calcio messinese. Erano in tanti questo pomeriggio, circa 400, a Piazza Unione Europea in una manifestazione a sostegno dei colori biancoscudati che nei fatti è diventata sin da subito una protesta contro il presidente Sciotto. Colui che sette anni fa si era preso sulle spalle il Messina e che tre anni fa ha riportato il professionismo in città. Lo stesso che però non ha presentato richiesta per prendere in gestione lo stadio e non ha al momento messo su un settore giovanile. Oggi la protesta è esplosa: “Pietro Sciotto te ne devi andare”, “Pietro Sciotto non ti vogliamo”, “Il Messina siamo noi, Pietro Sciotto non lo sa”, alcuni dei cori intonati dai tifosi e che non sono stati offensivi. In evidenza le bandiere dei gruppi Fedelissimi, Uragano Cep, Nocs e Fracidi. Fischi all’arrivo del sindaco Federico Basile a Palazzo Zanca che poi ha invitato una delegazione a salire e le parti si sono confrontate.
Tornando al presidente Pietro Sciotto, sicuramente ha un modo tutto suo di fare, che l’ha portato a essere uno degli imprenditori più importanti della provincia. E questo suo stile, nella gestione dell’azienda, è stato trasferito nella società. Non sembra dunque un caso se negli anni è sempre mancata la continuità. Evidentemente è complicato mantenere con lui rapporti duraturi. Così è stato anche per i tifosi che già in passato lo avevano contestato. Le salvezze avevano poi fatto dimenticare in parte gli errori. In molti avevano sostenuto il presidente in carica, rispetto all’imprenditore Mannino, e anche la campagna abbonamenti a inizio della passata stagione era andata bene. Quest’anno sembra che i tifosi possano lanciare un segnale, non abbonandosi e disertando le partite casalinghe. Vedremo se sarà così.
Se lo scorso anno sembrava che si puntasse a riorganizzare la squadra, con il popolo biancoscudato che aveva dato fiducia al patron, quest’anno le intenzioni alla vigilia sono del tutto diverse. Cori contro il presidente e fischi all’arrivo di Basile, colpevole per i tifosi di non essersi imposto nel trovare un cambio di proprietà alla squadra considerata giustamente un patrimonio cittadino.
Il primo cittadino ha deciso di incontrare una delegazione di tifosi e i toni si sono rasserenati parlando a quattr’occhi. “Gli altri sindaci si interessano della squadra della loro città quindi aiutateci a liberarci di Sciotto”, è stato il messaggio dei tifosi al sindaco. “Questo presidente ha preso la squadra promettendo la serie B in tre anni, invece da sette anni ci sentiamo presi in giro”. “Sgomberiamo il campo dalla politica – ha replicato Basile, visto che era stato tirato dentro anche Matteo Sciotto, compagno di partito di Basile e fratello di Pietro – Il Comune di Messina opera secondo il suo compito rappresentando la collettività, non posso non dare lo stadio per allontanare una proprietà. Il Comune è al fianco della squadra ed è disponibile, ma non può intervenire. Se il presidente ha veramente voglia di vendere, la sua è un’operazione imprenditoriale e quindi va rispettata la sua scelta in merito. Al di là della vostra passione il calcio è anche questo…”, ha aggiunto Basile.
Che però ha anche promesso ai tifosi di farsi promotore di un incontro ufficiale con la società, durante il quale chiederà chiarezza sui parametri di vendita in modo che siano trasparenti e a conoscenza di tutti. “Se la proprietà non ha intenzione di vendere – ha concluso il sindaco Basile – saremo di nuovo qui a parlarne”. Lasciando intendere che la decisione finale spetta comunque a Sciotto e ipotizzando come unica alternativa di ripartire dalla Lega Nazionale Dilettanti. Presente anche il consigliere Carbone che ha voluto sottolineare, in vista dell’incontro, come Sciotto al momento si faccia scudo di una situazione di salute che non gli permette di lasciare casa.