L’idea c’è, ed è interessante, il progetto anche. Adesso servono le risorse economiche per fare diventare reali e concrete le opere di riqualificazione funzionale e strutturale del basamento del pilone ex-Enel di Capo Peloro, che ad oggi esistono solo su carta e slide. Questa mattina, l'assessore allo sviluppo economico, Gianfranco Scoglio, nella sua ultima uscita da esponente dell’amministrazione Buzzanca, cui è stata messa una “Croce” , ha convocato i giornalisti per rendere noti i dettagli del progetto preliminare, redatto dlla RTP De Cola Associati, prof. arch. Pier Paolo Balbo di Vinadio e Buffì Associes.
Il progetto di riconfigurazione del basamento del pilone, redatto in conformità alle indicazioni normative del PPE, già adottato dall’Amministrazione comunale ed attualmente in corso di approvazione in sede regionale, è stato illustrato dagli ingegneri Bruno e Sergio De Cola per la parte strutturale e per la parte della sostenibilità economica dall'ing. Piero Marino
Il nuovo basamento è pensato come un moderno lido balneare, che include tutte le attività ed i servizi complementari (ristorazione, attività d’intrattenimento, dancing e didattica degli sport acquatici, svago e tempo libero). «A quota 10 metri sul livello del mare – ha spiegato l’ing. De Cola- è prevista una piazza circolare, pensata come spazio pubblico straordinario e nuovo luogo di incontro ma soprattutto nuovo luogo degli sguardi: orizzontali verso lo Stretto, verticali verso la vertigine del traliccio osservato dall’interno». Il progetto prevede inoltre un’area dedicata alla cultura: uno spazio espositivo destinato al “Museo del pilone”, dove potranno essere esposti i documenti del progetto dell’opera, della sua costruzione e degli interventi della sua manutenzione. Esiste infatti un consistente apparato documentario, grafico, testuale, fotografico e video, che potrebbe trovare all’interno del Museo la giusta collocazione. Sono inoltre previsti un sistema di parcheggio e la realizzazione di una strada si collegamento che consentirebbe di creare una ztl, zona a traffico limitato, e la pedonalizzazione di alcune vie attualmente transitabili dai mezzi a motore.
Affinché il progetto non rimanga solo un’idea su carta- ha spiegato l’ing. Marino- si può procedere «con un progetto di finanza con investimenti a carico di privati, che dovranno ovviamente avere il loro ritorno economico». Il guadagno dell’imprenditore può derivare dalla gestione del lido e delle attività e dei servizi connessi; dalle visite guidate; dal Museo del Pilone; e dai corsi legate alle attività acquatiche come vela e Diving. Lavorando ad un’ ipotesi di gestione di circa 20 anni, i progettisti hanno calcolato, mantenendo volontariamente un profilo basso , un ricavo annuale di 2,9 milioni di euro a fronte dei 9 milioni di euro necessari per coprire i costi di investimento , con un tratto di rendimento interno (TIR) superiore all’11%. Nei costi di investimento rientrano anche quelli per la manutenzione straordinaria e ordinaria del traliccio, nonché la manutenzione straordinaria e ordinaria degli spazi a verde delle aree limitrofe. Nel progetto non viene specificato per non cerare false aspettative, ma i privati potrebbero anche accedere a finanziamenti europei.
La presentazione odierna del progetto è stata solo il primo step. Adesso il Rup dovrà convocare una Conferenza dei servizi , procedere con tutte le atre fasi previste dalla legge sino ad arrivare all’Avviso pubblico, finalizzato a cercare imprenditori disposti a credere e scommettere sul progetto in questione ma soprattutto sul fatto che Messina possa cambiare davvero, nell’aspetto ma soprattutto nella mentalità. (Danila La Torre)
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