In attesa che si scopra chi ha rapito i postini di Messina e le motivazioni di un vergognoso disservizio ai limiti dell’intollerabile, l’Adoc Messina e Confconsumatori Messina chiedono un incontro urgente al sindaco Accorinti affinchè si faccia portatore dei disagi causati ai messinesi ormai da troppi mesi.
“Nonostante i disagi nel servizio postale di consegna della corrispondenza vadano sempre più accrescendosi- scrivono Giuseppe Abate e Fulvio Capria, rispettivamente Adoc e Confconsumatori- facendo registrare ogni giorno manifestazioni di protesta e di legittima insofferenza da parte dei messinesi, Poste Italiane non ha inteso adottare alcun provvedimento volto a mitigare tale situazione che rischia anzi di aggravarsi”. Le due associazioni nate per tutelare i consumatori chiedono quindi l’intervento dell’amministrazione comunale nei confronti di Poste Italiane per riuscire ad avere un regolare svolgimento di un servizio “per il quale i cittadini pagano tariffe sempre più onerose- continuano Capria e Abate-. Occorre ricordare che la Carta dei servizi di Poste italiane spa pone tra i valori a cui si ispira l’azienda Fiducia, Efficacia, Etica, Professionalità e certamente stante la situazione attuale non si può dire che detti valori vengano perseguiti adeguatamente”.
Da qui la richiesta d’intervento del sindaco presso Poste Italiane.
Rileggere la Carta dei servizi alla luce di quanto sta accadendo da mesi a Messina, con intere zone prive del più elementare servizio postale, sembra quasi una sonora presa in giro per gli utenti. Il servizio non è neanche più a giorni alterni ed intere aree restano senza il servizio per settimane, con gravissimi disagi per quanti attendono bollette, raccomandate, fatture con un conseguente disservizio che sarà “pagato” solo dagli utenti. Probabilmente l’unica via d’uscita, più che la protesta, potrebbe essere una class action.
Rosaria Brancato