Non c’è stata alcuna notifica formale né una presa di posizione ufficiale. Stamane è stato saldato il cancello d’ingresso della scuola Foscolo ed i “Pinellini” non l’hanno certo presa bene. Anzi parlano di “ennesimo atto vile da parte del Comune e dell’amministrazione”. E dire che in passato le posizioni con quelle del sindaco Accorinti erano state molto vicine.
“L’intento – scrivono – è quello di calpestare ancora una volta la nostra esperienza di autogestione. Ribadiamo che l’apertura di questo spazio non vuole essere solo il tentativo di evidenziare l’abbandono di una struttura sottratta alla collettività, ma l’inizio di un percorso condiviso che miri alla riappropriazione della propria dignità umana e sociale, in un territorio desertificato dagli effetti della crisi e dal cronico disinteresse verso il destino delle classi più deboli. Da quasi un mese, negli spazi della scuola, chiusi da circa due anni, sta prendendo forma un’inedita collaborazione tra il collettivo e gli abitanti del quartiere Giostra”.
Oggi, invece, “Pinellini” e giunta Accorinti sono più che mai lontane. “Cosa rimane – si chiedono gli attivisti – della dialettica dei beni comuni proclamata in campagna elettorale da Accorinti? Polizia e repressione. Li abbiamo visti i vostri progetti di ristrutturazione: Teatro in Fiera murato, la casa del portuale murata, casa dello studente abbandonata, e il parco Aldo Moro chiuso”.
Sono i motivi che inducono i “Pinellini” a non accettare la chiusura della scuola. “La nostra unica risposta – concludono – non può che essere la riapertura del cancello e il proseguimento immediato delle attività programmate”.