“Ancora una volta il sindaco del Comune di Tortorici non si smentisce e costringe tutti ad assistere ai soliti comportamenti arroganti, accompagnati da affermazioni che mistificano la realtà dei fatti col solo obiettivo di coprire le sue responsabilità per la disastrosa condizione in cui oggi si trova l’Ente”. Unanime la reazione della la segretaria regionale Clara Crocé e per il segretario della FP CGIL di Messina, Francesco Fucile di fronte alle ultime affermazioni del primo cittadino Francesco Rizzo Nervo, che nel chiedere alla commissione straordinario di liquidazione – nominata negli scorsi mesi dal Ministero dell’Interno per affrontare la procedure seguite al dichiarato dissesto finanziario – la possibilità di pagare ai dipendenti comunali gli stipendi arretrati ante 2016, ha chiamato in causa le organizzazioni sindacali e i lavoratori, colpevoli, a suo dire di non stare facendo nulla in difesa degli stessi lavoratori dimenticando che giorno 8 marzo 2018 le organizzazioni sindacali del Comune hanno chiesto e ottenuto un incontro con gli stessi Commissari, i quali hanno dato ampie rassicurazioni sui tempi di pagamento degli arretrati .
“La strategia messa in atto dal sindaco – affermano Crocé e Fucile – è fin troppo chiaro: avendo già chiare le difficoltà che si prospettano in vista del pagamento dei prossimi stipendi, ha rivolto un “accorato” appello all’organo straordinario di liquidazione, sperando di poter così coprire le responsabilità di cui invece è pieno “titolare”. Un atto di accusa, quello rivolto dal primo cittadino alle organizzazioni sindacali che “peraltro – sottolineano i sindacalisti – è stata la stessa Commissione a considerare fuori luogo, avendo infatti la Commissione straordinaria, già ampiamente illustrato e spiegato quali sarebbero stati gli step successivi alla dichiarazione di dissesto. Gli stessi commissari – continuano Crocé e Fucile – stigmatizzano sia il contenuto che i toni utilizzati dal Rizzo Nervo, il quale ancora sembra non abbia metabolizzato che quanto accaduto al Comune di Tortorici, sia ascrivibile alla sua gestione e certamente non può addossare la colpa ai “liquidatori”, i quali hanno il solo compito di gestire una situazione fallimentare, Né tantomeno – concludono i sindacalisti – può pensare di puntare il dito contro quelle organizzazioni sindacali che fino ad oggi, sulla spinosa e vergognosa vicenda di Tortorici, hanno scritto, e se necessario continueranno a scrivere, pagine intere”. Ed infine, c’è ancora un ultimo interrogativo che i sindacati intendono rivolgere al sindaco: “Perché l’Amministrazione, quando poteva, ha respinto per tre volte in giunta la contrattazione 2009? E ancora, perché l’Amministrazione, quando poteva, non ha consentito che si svolgessero le contrattazioni aziendali sui contratti decentrati 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015 e si è costituita in giudizio?.Ricordiamo al Sindaco che non possono essere definiti brevi il mancato pagamento di stipendi dai quattro ai 10 mesi a partire dal 2012 al 2017”.