Liquidazione Atm, futuro dei 461 lavoratori, passaggio di consegne tra vecchia e nuova Atm fissata al prossimo 31 marzo. Nel mezzo, lo scontro che si è aperto ieri tra i liquidatori e il Centro per l’Impiego di Messina. Un appello arriva però dai sindacati: «Si abbassino i toni mettendo al centro solo le tutele dei lavoratori». A dirlo sono Filt Cgil, Uiltrasporti e Cub trasporti.
Per i sindacati adesso è indispensabile procedere all’integrazione nel Contratto di Servizio della nuova Atm. Serve uno specifico articolo che preveda la Clausola di Salvaguardia e poi concludere il percorso al Centro dell’Impiego.
Un appello che parte dopo lo scambio di note di questi ultimi giorni tra Centro per l’Impiego, liquidatori e nuova Atm spa. A scatenare lo scontro l’azione messa in campo dal dirigente del Centro per l’Impiego. Gaetano Sciacca che ha chiesto un parere all’Avvocatura distrettuale di Stato sulle procedure di liquidazione avviate e su licenziamento e transito dei lavoratori.
«Auspichiamo che il confronto proceda in sede protetta con le massime garanzie. Reputiamo che sia interesse comune a tutte le parti in causa agire nel perimetro della normativa a tutela dei lavoratori. Ma anche a salvaguardia futura delle stesse aziende Atm in liquidazione e Atm spa che hanno necessità e interesse a procedere nell’avvio del servizio. Così come a tutelarsi da ogni possibile contenzioso derivante da eventuali errori procedurali di questa delicata fase» dicono i segretari di Filt Cgil, Uiltrasporti e Cui Trasporti.
I sindacati ricordano che tutte le organizzazioni sindacali hanno deputato il Centro dell’impiego quale sede protetta più idonea. Così come previsto dalla legge 223/91, per la definizione del percorso di transito dei 461 dipendenti. E sono convinti che si deve procedere in tal senso, senza alzare i toni o creare conflitti di competenze, ma con il buon senso di tutte le parti.
«Siamo convinti che da parte di Atm in liquidazione e di Atm Spa ci siano i migliori intendimenti nella garanzia occupazionale, e crediamo sia atto obbligato del Centro dell’impiego procedere accertando ogni plausibile quesito procedurale e normativo che è stato posto in sede di incontro.
In queste ore anche il Consiglio Comunale è stato chiamato in causa per porre i presupposti di garanzia nel transito dei lavoratori – concludono Cgil Uil Cub. Ribadiamo che, in base alla normativa di legge relativa al settore del trasporto pubblico Locale ed in riferimento alla procedura di licenziamento collettivo avviata con legge 223/91, sia strumento indispensabile l’introduzione ad integrazione del Contratto di servizio votato lo scorso 30 dicembre di un articolo che preveda una clausola di salvaguardia specifica a tutela dei livelli occupazionali e a fini sociali.
Così come disposto dalle misure delle delibere dell’Autorità di Regolamentazione dei trasporti per tutte le aziende negli affidamenti pubblici e privati. In mancanza di ciò o il ricorso ad altri strumenti o percorsi contrattuali alternativi si porrebbero gravi rischi alle tutele dei lavoratori e anche alle stesse aziende, eventualità che siamo certo nessuno si augura».