La strana struttura nel vigneto dell’Istituto Agrario Cuppari a San Placido di Calonerò, che finora si credeva fosse il rudere di un bunker, si è rivelata essere un esemplare della rara costruzione chiamata “muro d’ascolto”. La scoperta è stata fatta congiuntamente dal Museo di Forte Cavalli, diretto dal professor Enzo Caruso, e dal dottor Luciano Alberghini Maltoni di Roma, studioso della storia militare italiana nelle isole del Dodecaneso, che in passato si è adoperato nello studio e nella cura dello stesso tipo di costruzione nell’isola di Lero, prima ritenuto l’unico muro del suono ancora in piedi nel Mediterraneo. Il muro d’ascolto è una struttura in cemento costituita da tre muri di forma parabolica con eguale ampiezza (i quadranti) e un centro circolare, utilizzata durante la seconda guerra mondiale; quand’era in funzione, la muratura era tinta di giallo per una migliore mimetizzazione e ogni quadrante era accompagnato da una fossa d’ascolto che rispecchiava la pianta parabolica dei muri, nella quale giaceva il fuoco della parabola. L’impianto con la sua forma catturava fra i muri il pur debole rombo degli aerei in lontananza e ripercuoteva il suono sul fuoco, così il milite ascoltatore posto a vigilare nella fossa era in grado di calcolare con una scala graduata tracciata sul muro l’azimut (quindi la direzione) dei velivoli per poi comunicarle alla postazione dell’aerofono, una macchina in grado d’interpretarne quota, velocità e distanza; in questo modo si poteva rendere più preciso il tiro dell’artiglieria. Per quanto primitivo, l’aerofono era ritenuto un mezzo più utile rispetto ai più moderni radar e sonar poiché a differenza di questi ultimi non emetteva segnali energetici captabili a loro volta dal nemico, che quindi avrebbe attaccato senza avere contezza dell’opposizione che avrebbe ricevuto dalle batterie contraeree. I documenti inediti del Genio della Marina Militare presentati dal professor Caruso documentano con precisione la presenza nell’area del Cuppari di diversi edifici appartenenti a una stazione d’avvistamento e ascolto in epoca bellica, fra i quali una scuola per aerofonisti seconda a quella del comune di Nettuno, nella quale si addestrava un personale altamente specializzato che includeva anche moltissimi ciechi in virtù del loro udito maggiormente sviluppato. Il professor Piero La Tona, Preside dell’Istituto, ha dichiarato il suo vivo interesse nella valorizzazione futura della rarissima struttura militare, insieme con il corpo docenti e gli allievi della scuola. Un altro prezioso reperto storico si è aggiunto a quelli già presenti e conosciuti nella zona, a partire dall’antichissimo monastero di San Placido che dà il nome al settore.
Daniele Ferrara